mercoledì 6 ottobre 2010

Cagliari, finale c.d.s.: la prima giornata dei Caprioli

(Biffi con lo "zainetto" Sigma) - Prima esperienza ad una finale di un c.d.s. per noi Capriolesi, con grandi emozioni, una manciata di vittorie, una vagonata di podi "reali", ma alla fine una sola medaglia e il 22° posto nella classifica per società. Siamo a Cagliari: purtroppo alcune pedine fondamentali per i nostri c.d.s. hanno defezionato (giustificate, come Ale "La Catapulta" Valsecchi) così si decide di cimentarsi in ordine sparso, a seconda delle proprie inclinazioni sportive e sessuali. Il campo base viene deciso a priori dall'event manager della Capriolese, Mik Folli. Chissà come e dove, scova un bed & breakfast a poche centinaia di metri dalla pista azzurra cagliaritana: due camere in un appartamento e un salone dove poter svolgere i briefing. Meglio di così! Mik era stato anche colui che mi aveva individuato una soluzione logistica in Ungheria, nell'ostello di fronte alla pista di Niyregyhaza (oh! ma devo ancora scrivere di quell'esperienza!), salvo poi lasciarmi solo con l'uomo-calzamaglia. Io giungo direttamente sabato mattina con un volo Ryanair giusto per frollarmi le gambe nel giorno della gara. Sui 100 a sorpresa oltre al titolare Robbo Gangini, si presenta Daniele Biffi (dopo una decina di pacchi consecutivi) che in Sardegna era in vacanza da circa una settimana (qualcuno sostiene che in realtà fosse in raduno nell'attigua pista proprio in vista dei c.d.s.). Per allontanare i sospetti sulla sua pregressa presenza si presenta alla squadra con una borsa della spesa (quelle di plastica) dei supermercati "Sigma", con all'interno le chiodate, un cambio di mutande, un paio di banane e il wc-net. Prima sfida intestina nella serie più forte: Robbo parte come suo solito (diciamo "quasi" come il suo solito) e vince la gara in 11"86, mentre Linfordbif si rende protagonista di una partenza bradipeggiante ed è costretto a rincorrere giungendo terzo con 11"90 con coda polemica stile Robbo ("hanno sbagliato a prendere la mia posizione! Ero secondo!"). Nella realtà fattuale abbiamo un oro e un bronzo, per la dimensione-Matrix dei c.d.s. nulla. E' poi il turno di Mik Folli, the tank, sul "giro", i 400 metri. Come avversario sulla sua strada trova anche Pistillus, lo sperone calcaneare vivente, o il sexy-sperone come viene chiamato nella zona compresa tra l'Ungheria e la Finlandia. Mik aggredisce i primi 200 metri, passando molto veloce. Poi subisce il blocco della soletta mentre sta affrontando la seconda curva e la sua gara, che in proiezione poteva essere da Season Best, si trasforma in un piccolo calvario: 55"00, battuto da tale Pollicino Giovanbattista. Poi è il turno del sottoscritto, che davanti ha proprio il futuro mattatore di Saraceni (ipse dixit). Ma la gara si esaurisce quasi immediatamente: 51"33. Due ori e un bronzo... mmm, in realtà ancora nulla. E' poi la volta di Edo Fontana, e i fantasmi di Cattolica sembrano per un momento (lungo) concretizzarsi sui 1500. Stessa partenza decisa, gruppetto di testa, poi il lento distacco e la muta di cani assetati di sangue che a poco rinviene forte. Stavolta si arriva in fondo in 4'27"11, quinto totale, un pelo davanti a Max Cimato (2 centesimi!). Dalla sua una costola incrinata che di certo l'avrà bloccato. C'è poi il tempo di assistere ad un estemporaneo tiro del giavellotto di Cosimo Sguera, alla disperata ricerca di caps visti i due pentalanci di Ale La Catapulta Valsecchi delle ultime settimane. Risultato "storico" per Cosimo: 27,17, che lo pone tra i primi 5 lanciatori di sempre Capriolesi (devo andare a guardarmi il mio data base). Finite le gare, si decide per un ristorantino al centro di Cagliari, dopo un piccola mezza maratona. Si decide che non è tempo di risparmiare lo stomaco in vista delle gare mattutine. Cozze, gnocchi alla campidanese, pesci crudi, birra scivola via come rosolio. Peccato che i camerieri non avessero i caricabatterie della Nokia per Gangio, con il rischio di perdere l'esclusiva come call-centre-man verso il sudamerica. E' giunta però l'ora di andare a nanna: per smaltire la pantagruelica mangiata si decide di ripercorrere a ritroso la maratonina. Nella cameretta adesso siamo in quattro: io, Mik, Gangio e Cosimo. Una camerata in 6 metri quadrati. Ma a noi uomini non importa (un pò più a Mik, che avrebbe potuto subire le esplosioni ormonali di Robbo privo ormai dei freni inibitori dati dalla presenza del suo cellulare Nokia). La prima giornata viene così archiviata.

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