domenica 17 aprile 2011

Ancona 2011 - La staffetta del delirio


Dopo una due giorni di sfiga allo stato puro, tra squalifiche, quarti posti, prestazioni un pò così-così, giudici inflessibili e inadeguati, tocca finalmente alla staffetta. Finalmente un pò di fortuna prima di partire: ci tocca la serie più debole in quanto senza tempo (come M40), quindi cambi in sicurezza. Non dovrebbero esserci problemi di sorta, si pensa, poi aspetteremo di vedere quello che faranno le altre staffette. Cerchiamo di montare un treno subito veloce, per fugare qualsiasi altro dubbio dell'ultimo secondo, tipo qualche fenomeno improvviso. Il vettore lunare parte con Omar Lonati, guarda caso in sesta corsia, quella della squalifica, ma stavolta ben redarguito sugli obblighi dati dalle linee. Gran prima frazione e passaggio al sottoscritto (un pò provato da mazzate varie), e vantaggio sicuro che si consolida. 'na passeggiata! Si cambia nettamente per primi e tocca a Roberto Gangini, anche qui con un vantaggio che si accumula ancor di più. Poi Robbo arriva sul rettilineo finale prima del cambio successivo con Cosimo Sguera. Risultato in cassaforte. Ma a quel punto avviene l'imponderabile. La scena è quasi al rallentatore... il testimone per qualche strano presagio, o maleficio, volteggia per aria per qualche attimo che sembra non finire mai, nel silenzio pneumatico delle emozioni, con il fiato che si blocca nei polmoni e i volti pietrificati in un attimo per l'eterno. Il vile aggeggio gira su sè stesso, una, due volte, mentre Cosimo, folgorato da chissà quale momento catartico realizza in una frazione di secondo che vige qualche astrusa norma internazionale che vieta allo staffettista cedente di raccogliere il gingillo, lasciando l'incombenza al "prendente". Quasi fosse un cercatore di tartufi bianchi, allontana il Gangini accovacciandosi su sè stesso, lentamente nelle menti di chi guarda, aspettando che il testimone si cheti in qualche parte della pista che non  lo costringa a doversi buttare in chissà quale gesto poco nobile. Alla fine è fermo, il rumore che rompe un intero palazzetto è solo quello sordo del metallo che tocca la plastica dura... tin, tin... poi finalmente arriva la mano solida di Cosimo, e la vita ricomincia, fragorosa. Disperata. Qualcuno rimanda gli Dei in paradiso con rabbia, i volti ritornano attenti. Quel momento dura 3"42... cronometrato. Cosimo finisce e la Capriolese chiude in 1'39"16. Perso, non potrebbe essere altrimenti. Ci si cambia... questi campionati non potevano che finire così. Ed invece... Landoni lancia un grido. Vittoria!! Vittoria? Come vittoria? Ebbene sì, dalla seconda serie nessuno riesce a fare meglio e arriva la 26^ vittoria Capriolese, la decima in una staffetta, che, per inciso, rimane imbattuta da 4 anni e mezzo, tra 4x100, 4x200 e 4x400. Ma che delirio...

Nessun commento: