martedì 26 ottobre 2010

Alla ricerca di caps...

  • Edo Fontana, indomito, ha prtecipato il 16/10 al miglio di Biella, dove è giunto 2° in 5'14" dietro a Francesco Merisio. Proprio Merisio si è portato a casa il trofeo finale del circuito del Club del Miglio con 344 punti, contro i 343 di Edo. La classifica finale si costruiva sui punteggi di 7 prove, con lo scarto delle restanti. Ebbene, nonostante il 6 a 2 nei confronti diretti a favore di Fontana, Merisio si è portato a casa la coppa in virtù delle "assenze" in alcune prove di Edo. Proprio in quelle codesto ha ottenuto due vittorie decisive per la conquista del titolo finale. Per Edo 32 presenze-2010, contro le 39 del 2009 (e 35,5 presenze all'anno!) E 17 "migli" conclusi.
  • Giancarlo Cicchetti ha corso il "Giro da Paura" dell'11 settembre a Milano, gara su strada di non so quanti km. Comunque sia 23'17" penso sui 7, 7,5 km. Era il suo 21° caps Capriolese, ma sarà l'anno prossimo che dovrà rilanciarsi come M35 (finalmente). All'inizio di agosto, Gianca aveva corso una gara sotto il solleone della Sicilia, a San Giovanni Mele in provincia di Messina. 27'39" sui circa 8 km della cittadina nella manifestazione "Divertiamoci correndo".
  • Alberto Pizzigoni: sempre dal mondo della stada, arriva anche la mezza maratona corsa dal nostro M45 a Gravellona Toce. La Mezzamaratona del V.C.O. che ha terminato in 1h43'32", a 4 minuti dal record sociale da Alberto stabilito a marzo alla Stramilano. Il totale dei caps aggiornato dovrebbe essere 10.

Albini e il giro del Lago di Varese

(Lorenzo in action) - Vediamo di aggiornare il blog sulle imprese dei Capriolesi degli scorsi mesi e mai rese note. Il 3 ottobre Lorenzo Albini ha partecipato alla prima edizione del Giro del Lago di Varese (25 km), percorso un pò ondulato ma con bei vialoni larghi ed asfaltati. Come lui stesso dice "fino al 15mo km procedevo senza problemi a 3'55" al km, e all'incirca viaggiavo in 30ma posizione assoluta. Poi un integratore (che non prendo mai) mi ha dato qualche dolore che è durato un paio di km, ma ormai il ritmo si era spezzato.. Ho perso circa 5' sulla tabella di marcia e chiuso in 1h44' in una comunque dignitosa 67ma posizione sul totale arrivati". Così come dal sito dell'Otccomo, 1h44'01", 67 posizione assoluta e 14^ di categoria M35 (e 1 caps capriolese).

3 Caprioli sul montestella

La bellezza di 3 Capriolesi si sono presentati al Trofeo Montestella: dovrei consultare la mia mega banca-dati per vedere quando è successo che così tanti "stradisti" bianco-blu si siano presentati contemporaneamente in una gara su strada. Alla stessa gara avevamo già piazzato nel passato altri 3 atleti nelle precedenti edizioni (tra i quali Giancarlo Cicchetti), mentre ora i protagonisti sono stati Edoardo Fontana, Lorenzo Albini e Alberto Pizzigoni. Edo Fontana ha chiuso i 10 km della gara in 35'58", decimo al traguardo come M40 a 5'48" dal vincitore e 57 assoluto. Altro caps per Edo: adesso dovrò ricostruire gli ultimi spostamenti e aggiornare il giusto score: dovrebbe essere a 72 (ma mi riservo di cotrollare meglio, dopo le presenze di Biella, del Montestella e di un'altra località di cui non mi sovviene il nome). In grande crescita Lorenzo Albini, che ha terminato le sue fatiche in 37'24" che dovrebbe essere il suo personale sui 10 km, con una bella progressione nel finale: 26° di categoria (la M35). Per quanto riguarda i Caps dovremmo essere vicini ai 30, ma anche qui devo andare a recuperare un suo circuito che aveva fatto ad agosto. Infine, ma non ultimo, Alberto Pizzigoni, il cognato del finnico Davide Lorenzini (Dave è anche il suo addetto stampa) che nella stessa gara ha chiuso in 44'43" (gara in prospettiva maratona che dovrà correre prossimamente). Anche qui i caps dovrebbero salire a 11, perchè dovrei rintracciare un'altra sua gara (con record sociale, mi sembra). Comunque sia, al momento salgono vertiginosamente i caps totali (ufficiali 1178, ma con 4 o 5 gare ancora da aggiornare). Nella prossima news vedo di aggiornare tutto. Stay tuned.

martedì 12 ottobre 2010

Regionali Master: 8 titoli regionali, tutti a medaglie tranne... uno

Solita ridda di medaglie d'oro per la Capriolese nell'ultimo weekend all'Arena Civica di Milano. Dopo le ottime prestazioni in terra sarda, tocca i Campionati Regionali (praticamente invernali) master individuali. Alla fine il medagliere conterà ben 8 medaglie d'oro e 1 d'argento. Ma andiamo con ordine. Assente giustificata La Catapulta Ale Valsecchi, mentre la nutrita schiera di velocisti sembra essere al completo, con la presenza di un Omar Lonati in gran spolvero. I 100 metri sono la prima gara: si inizia con il solito problema delle staffette. Nella prima giornata ci sarà la 4x100: chi la fa? Il problema sono il numero di gare per giornata: 2. Omar si dice disponbilie per la staffetta, io pure, Cosimo anche, il Gangio ci mancherebbe, e Mik è il valore aggiunto. C'è chi vorrebbe fare due gare, chi con la staffetta dovrebbe rinunciare ad una gara. Così i soliti destini incrociati del Gangio e di Mik Folli risolvono qualsiasi problema di abbondanza: entrambi infortunati nel riscaldamento dei 100 metri. Gangio, a dir il vero, si era presentato con una vistosa fasciatura fittizia (sembrava se le fosse fatta da solo con il domopack), probabilmente temendo Omar Lonati. Mik, invece, per la proprietà transitiva che lo lega al Gangio (dopo le sfavillanti prestazioni sincrone sui 200 di settembre) accusa quasi subito un dolore alla medesima gamba sinistra, acutizzarsi di un lavoro vascolarizzante effettuato sul pratone dell'Arena qualche sera prima. Due infortunati e le gare devono ancora iniziare. Ci pensa così Omar Lonati, che sui 100 corsi con maglietta bianca, calzamaglia e babbucce, sigla un buon 11"82 e porta a casa il titolo M40 (che il Gangio, per la verità, guardava con l'acquolina in bocca). 1-0 e palla al centro. Si cambia specialità: il Gangio e Mik finiscono in Tribuna, dove a sorpresa fa la sua comparsa Rengo in borghese e celato ai più da un cappello militare. Partono i 400: la 6^ e la 7^ corsia rimangono vuote, triste retaggio di infortuni e scelte dissennate capriolesi: sarebbe stato il primo vero trial bianco-blu, con Omar e Mik, oltre al Ben e a Cosimone. il Presidente onorario si aggiudica comunque la gara con 51"44, mentre Cosimo viene infilato ancora una volta da Francesco D'Agostino, svuotandosi nell'ultimo rettilineo come un otre di vino e finendo in 53"96. Un oro e un argento come M35. Nel lento incedere delle gare, Edo Fontana si presenta al via dei 1500 che chiuderà in 4'29"60. Suicidio in diretta, visto che la gara si dipana come un fiume lento nel suo letto, per poi arrivare alle rapide finali... e queste non sono le gare per Edo, che sembra soffrire più ad andare piano che ad andare forte! Incredibile ma vero, arriva 5° come M40, segno che il volatone finale non fa proprio per lui. Il tutto si conclude con la staffetta provinciale 4x100 che, orfana ormai di parte del team, diventa una rappresentativa provinciale composta oltre che dal sottoscritto, da Omar Lonati, Walter Comper e Alessandro Burri, ottimi velocisti bresciani in grande crescita. Il crono si ferma a 44"50, che sarebbe anche il nuovo record italiano per società, se fossimo stati una società... Nel freddo umido autunnale di Milano si conclude così la prima giornata.
Nella seconda Rengo si presenta davvero sui 400 ostacoli. L'aveva detto il giorno prima, ma era difficile da credersi. Invece è là, sui blocchi, come nei bei vecchi tempi. La serie sembra quasi una riedizione di un campionato regionale dei primi anni '90, con Gigi Rebuzzi e Frederic Peroni. Allo sparo "the Rings" parte cauto, affronta gli ostacoli quasi temendo la distanza, poi a poco a poco inizia la metamorfosi che lo fa sembrare quasi quello di un tempo: alla fine divora l'ultimo rettilineo alla Mori e vince con 59"32, record sociale M35, ma quel che più conta col nuovo titolo di Campione Regionale della distanza, degno sostituto di Lele Garini, assente per infortunio. Ok, siamo a 3 ori e un argento.
Dai 200 arrivano altri due ori: il mio sui 200 M35 (22"84) e quello di Omar come M40 (23"75) inseriti nella stessa serie falcidiata da un vento di quasi due metri contrario. Dopo poco partono gli 800 di Cosimo Sguera e Edo Fontana (quest'ultimo in cerca di rivincite dopo la gara del giorno precedente). Cosimo si cimenta nel ruolo del Rudisha del Gratosoglio, vincendo per distacco in 2'07"12, mentre Edo ricasca nel vortice della gara tattica lenta, e in un concitato finale viene risucchiato da un nugolo di atleti bramosi di batterlo da tempo immemore. Per fortuna, fatta la dovuta cernita, fra di loro non alberga nessun M40, quindi bi-titolo negli 800 con 2'14"66.
Nel frattempo nella gabbia del disco si consuma una tragedia sportiva: il Gangio, pensando di aver vita facile nel vincere una medaglia, si butta sul lancio del disco. Le circonlocuzioni gettano tutti i suoi concorrenti nel più tetro sconforto, lasciando che la gara scivoli via nel canalone della mediocrità. Alla fine giungerà addirittura 6° (probabilmente la gara più affollata dei Regionali Master) con poco più di 15 metri. Inguardabile.
Finalmente, un ultimo raggio di sole sull'Arena, con la 4x400 Capriolese. Una formalità sulla carta che a momenti si trasforma nella prima sconfitta della storia delle staffette bianco-blu. Già qualcuno ci aveva provato a Cagliari. Qui una società prima sconosciuta, attenta all'imbattibilità fino all'ultimo metro, probabilmente perchè i Caprioli avevano affrontato la gara un pò sottogamba. Rengo parte addirittura senza blocchi e con le scarpe da riposo; Edo con gli occhiali da sole nonostante ci fosse buio; Cosimo arcigno come al solito, ed il sottoscritto in affanno per un 400 in un minuto. Per fortuna arriva l'ottavo sigillo ai regionali master. L'unico a bocca asciutta, il Gangio.

sabato 9 ottobre 2010

La Catapulta compie l'impresa: titolo italiano nel pentalanci

Notizia shock ad ottobre: la Capriolese conquista il suo 25° titolo italiano master della sua storia per mano della Catapulta di Rogeno, Alessandro Valsecchi. E dire che il titolo era francamente difficile da pronosticare, visto che l'avversario di Ale era accreditato di una prestazione superiore alla propria. Solo sperando in una super-gara contrapposta ad una prestazione non alla propria altezza dell'avversario sarebbe potuto avvenire l'imponderabile. E il miracolo è proprio avvenuto, dalla terza prova in poi, quando sembrava che la gara si fosse incanalata nel canovaccio previsto. Nel peso, il Vals, non è più la fionda di inizio stagione che aveva oltrepassato i 13 metri a Lecco, ma ha evidentemente coltivato altre capacità come vedremo in seguito. Così il suo avversario, Francesco Longo ottiene nella prima prova 12,76, contro il 12,25 del Vals. 32 punti di vantaggio per il messinese dopo la prima prova, in una specialità che diciamo poteva essere ad appannaggio ad Alessandro. Si passa al giavellotto e il solco a sfavore della Catapulta si acuisce: 44,41 mt contro i 32,69 mt del nostro portacolori: 514 a 343. 171 punti in meno, che sommati ai 32 di cui sopra, portano il divario a 203 punti il baratro da recuperare. Si passa al martello, e qui inizia la rimonta della Catapulta, che passa inesorabilmente su prestazioni monstre: botta di 38,74, che è anche il nuovo record sociale M35. Il suo avversario si difende con 35,60: a punti, 511 contro 548: il divario scende a 150 punti. Ma è proprio nella quarta prova, il disco, che succede il "miracolo": il Vals lancia a 34,82, volendo nemmeno eccezionale, viste tutte le prestazioni sopra tale misura ottenuta negli anni da Alessandro, ma è proprio l'avversario a inciampare: 22,41!! 570 a 324 per la Catapulta, e situazione ribaltata. 246 a favore del capriolo e 96 punti a nostro favore! Si arriva così all'ultima gara con Longo alla ricerca disperata del nuovo sorpasso che si strozza però in gola nel martellone: 12,30 a 11,37! Troppo poco: il Vals arriva ad un totalone di 2615 punti (altro record sociale!), mentre il suo avversario si ferma a 2572. 4° titolo italiano in una sola stagione per Alessandro Valsecchi, una stagione incredibile per il bullo di Rogeno e Valmadrera. Unico neo (ma poi chissenfrega...) il secondo posto nel Grand Prix di pentalanci proprio a favore del siciliano.

Cagliari, finale c.d.s.: tutti i video della spedizione Capriolese



giovedì 7 ottobre 2010

Cagliari, finale c.d.s.: la seconda giornata

(il trofeo vinto dalla Capriolese) - Dopo aver passato la nottata nel bed & breakfast ammucchiati come in un laboratorio cinese interrato in via Paolo Sarpi (ma nessuno se n'è accorto, visto il sonno adamantino cui tutti sono piombati la notte prima) nel chiarore dell'alba mi sveglio per primo: la mia garà sarà alle 9 o giù di lì: mai nemmeno allenato a quegli orari. Mi autoflagellerò con un 200 ostacoli. Sgattaoiolo fuori dall'appartamento, mentre Gangio, respinto da Mik nella nottata ormonale priva di telefonate verso Copacabana, abbraccia un cuscino quale surrogato alle proprie pulsioni. La gara mattutina è davvero qualcosa di nuovo: la gente ha la faccia assonnata, molti sono sorpresi di vedermi scaldarmi prima degli hs. Comunque sia, si va in pista, provo i primi 2 ostacoli con orrore: non mi vengono con 8 passi!! Poi penso che non so proprio cosa accadrà dopo il secondo, visto che in allenamento fino a lì sono arrivato: tutto un'incognita. Riprovo i due ostacoli e stavolta casco giusto. Si parte: sono un pò bloccato con la gamba destra, ma si arriva in fondo pure divertendomi! 27"51, nuovo record sociale. Nel frattempo arrivano alla spicciolata gli altri Caprioli. Il primo a riproporsi in pista è Edo Fontana, sui 3000. 9'49"44 di sofferenza in una specialità sempre un pò ostica. Hai regionali edo aveva corso in 9'36"12, ma era nel pieno della propria forma. 2 caps e un paio di mangiate che l'hanno fatto ingrassare in maniera esagerata. Sui 200 si ripete invece la sfida tra il Gangio e Linfordbif. Stavolta Biffi sigla l'1-1 vincendo la gara in 24"09, lasciando a 3 centesimi Gangini (24"12). E' poi la volta degli 800 con l'araba fenice Cosimo Sguera, rinato dopo un infortunio invalidante di qualche giorno prima. Nella stessa gara Luca Landoni, un pò il Fernando Redondo della Capriolese, nel senso che ci si aspetta sempre che faccia qualche cosa di fenomenale dopo l'infortunio e la prolungata assenza. La gara però è la solita sfida a tre tra Francesco D'Agostino, Giuseppe Romeo e il nostro Kos. Romeo conduce fino a 100 metri dalla fine, poi parte D'Agostino braccato da Cosimo. D'Agostino alza il braccio ad un paio di metri dal traguardo proprio mentre Cosimone lo sta per raggiungere: 6 centesimi di distanza fra i due. 2'03"65 a 2'03"71. Alle sue spalle, dopo 550 metri fatti da protagonista, il Lando, che arriva 5° totale in 2'07"87. Finita la gara, inizia la questione staffetta. Ci si ritrova in zona traguardo: 5 atleti per 4 posti. Chi dentro? Chi fuori? Il Lando si tira subito dentro, essendo stato la vittima sacrificale di Roma (Campionati Italiani) sulla 4x400. Gli altri. Si decide ad un certo punto di sorteggiare. Poi passa la mozione "record", cioè con lo schieramento dei migliori. Poi passa la staffetta "suicidio", con un sorteggio allargato al Gangio. Alla fine Mik, che vantava un tempo uguale a quello del Lando, decide di astenersi a favore degli altri. Grande Mik, sarà ricompensato ai prossimi appuntamenti. Parte la 4x400: una delle più combattute dall'imbattuta storia della Capriolese da Master. Linfordbif parte, ma è un pò appannato per i 200. Cambia per secondo al Lando (prima l'Athlon Bastia). Si era deciso di rendere la gara combattuta, ma così è una guerra! Infatti nella prima curva, ne approfitta subito la Giovanni Scavo 2000, che infila il neo-trentino. Tempo un rettilineo e rinviene anche la Daini Carate! 4' ai 200... Athlon e Scavo fanno il gap, il Lando si lancia in una sfida intestina con i cugini lombardi. Al cambio col Kos (come nei box della Formula uno) avviene il sorpasso. Umbri e Laziali scappano via, Cosimo si attesta ad una decina di metri di distanza. Troppo. La gara si dipana così per 300 metri, poi avviene il vero miracolo: il kos azzera nel giro 80 metri il gap cambiando praticamente alla pari con le due società fuggiasche. Tocca al sottoscritto, che dopo un paio di spallate vigorose con l'amico Minelli, riesce a sorpassare anche Donnarumma della Giovanni Scavo. Si forma il trenino, ma alla fine nessuno sorpasserà il locomotore. Primi: 3'35"02. Totale "reale": 4 vittorie (100, 200, 400, 4x400), 1 secondo (800), 3 terzi posti (100, 200, 200hs), 3 quinti posti (800, 1500, 3000), e il 23° posto nel giavellotto di Sguera. Con soli 9 punteggi su 13, si arriva al 22° posto. E si vince il bel bronzetto di cui alla foto. La media dei 9 punteggi porterebbe ad un piazzamento attorno alla 14^, 15^ posizione. Non male comunque. La trasferta si conclude in un ristorantino cagliaritano con una bella infornata di gnocchetti alla campidanese.

mercoledì 6 ottobre 2010

Cagliari, finale c.d.s.: la prima giornata dei Caprioli

(Biffi con lo "zainetto" Sigma) - Prima esperienza ad una finale di un c.d.s. per noi Capriolesi, con grandi emozioni, una manciata di vittorie, una vagonata di podi "reali", ma alla fine una sola medaglia e il 22° posto nella classifica per società. Siamo a Cagliari: purtroppo alcune pedine fondamentali per i nostri c.d.s. hanno defezionato (giustificate, come Ale "La Catapulta" Valsecchi) così si decide di cimentarsi in ordine sparso, a seconda delle proprie inclinazioni sportive e sessuali. Il campo base viene deciso a priori dall'event manager della Capriolese, Mik Folli. Chissà come e dove, scova un bed & breakfast a poche centinaia di metri dalla pista azzurra cagliaritana: due camere in un appartamento e un salone dove poter svolgere i briefing. Meglio di così! Mik era stato anche colui che mi aveva individuato una soluzione logistica in Ungheria, nell'ostello di fronte alla pista di Niyregyhaza (oh! ma devo ancora scrivere di quell'esperienza!), salvo poi lasciarmi solo con l'uomo-calzamaglia. Io giungo direttamente sabato mattina con un volo Ryanair giusto per frollarmi le gambe nel giorno della gara. Sui 100 a sorpresa oltre al titolare Robbo Gangini, si presenta Daniele Biffi (dopo una decina di pacchi consecutivi) che in Sardegna era in vacanza da circa una settimana (qualcuno sostiene che in realtà fosse in raduno nell'attigua pista proprio in vista dei c.d.s.). Per allontanare i sospetti sulla sua pregressa presenza si presenta alla squadra con una borsa della spesa (quelle di plastica) dei supermercati "Sigma", con all'interno le chiodate, un cambio di mutande, un paio di banane e il wc-net. Prima sfida intestina nella serie più forte: Robbo parte come suo solito (diciamo "quasi" come il suo solito) e vince la gara in 11"86, mentre Linfordbif si rende protagonista di una partenza bradipeggiante ed è costretto a rincorrere giungendo terzo con 11"90 con coda polemica stile Robbo ("hanno sbagliato a prendere la mia posizione! Ero secondo!"). Nella realtà fattuale abbiamo un oro e un bronzo, per la dimensione-Matrix dei c.d.s. nulla. E' poi il turno di Mik Folli, the tank, sul "giro", i 400 metri. Come avversario sulla sua strada trova anche Pistillus, lo sperone calcaneare vivente, o il sexy-sperone come viene chiamato nella zona compresa tra l'Ungheria e la Finlandia. Mik aggredisce i primi 200 metri, passando molto veloce. Poi subisce il blocco della soletta mentre sta affrontando la seconda curva e la sua gara, che in proiezione poteva essere da Season Best, si trasforma in un piccolo calvario: 55"00, battuto da tale Pollicino Giovanbattista. Poi è il turno del sottoscritto, che davanti ha proprio il futuro mattatore di Saraceni (ipse dixit). Ma la gara si esaurisce quasi immediatamente: 51"33. Due ori e un bronzo... mmm, in realtà ancora nulla. E' poi la volta di Edo Fontana, e i fantasmi di Cattolica sembrano per un momento (lungo) concretizzarsi sui 1500. Stessa partenza decisa, gruppetto di testa, poi il lento distacco e la muta di cani assetati di sangue che a poco rinviene forte. Stavolta si arriva in fondo in 4'27"11, quinto totale, un pelo davanti a Max Cimato (2 centesimi!). Dalla sua una costola incrinata che di certo l'avrà bloccato. C'è poi il tempo di assistere ad un estemporaneo tiro del giavellotto di Cosimo Sguera, alla disperata ricerca di caps visti i due pentalanci di Ale La Catapulta Valsecchi delle ultime settimane. Risultato "storico" per Cosimo: 27,17, che lo pone tra i primi 5 lanciatori di sempre Capriolesi (devo andare a guardarmi il mio data base). Finite le gare, si decide per un ristorantino al centro di Cagliari, dopo un piccola mezza maratona. Si decide che non è tempo di risparmiare lo stomaco in vista delle gare mattutine. Cozze, gnocchi alla campidanese, pesci crudi, birra scivola via come rosolio. Peccato che i camerieri non avessero i caricabatterie della Nokia per Gangio, con il rischio di perdere l'esclusiva come call-centre-man verso il sudamerica. E' giunta però l'ora di andare a nanna: per smaltire la pantagruelica mangiata si decide di ripercorrere a ritroso la maratonina. Nella cameretta adesso siamo in quattro: io, Mik, Gangio e Cosimo. Una camerata in 6 metri quadrati. Ma a noi uomini non importa (un pò più a Mik, che avrebbe potuto subire le esplosioni ormonali di Robbo privo ormai dei freni inibitori dati dalla presenza del suo cellulare Nokia). La prima giornata viene così archiviata.