
Nella seconda Rengo si presenta davvero sui 400 ostacoli. L'aveva detto il giorno prima, ma era difficile da credersi. Invece è là, sui blocchi, come nei bei vecchi tempi. La serie sembra quasi una riedizione di un campionato regionale dei primi anni '90, con Gigi Rebuzzi e Frederic Peroni. Allo sparo "the Rings" parte cauto, affronta gli ostacoli quasi temendo la distanza, poi a poco a poco inizia la metamorfosi che lo fa sembrare quasi quello di un tempo: alla fine divora l'ultimo rettilineo alla Mori e vince con 59"32, record sociale M35, ma quel che più conta col nuovo titolo di Campione Regionale della distanza, degno sostituto di Lele Garini, assente per infortunio. Ok, siamo a 3 ori e un argento.
Dai 200 arrivano altri due ori: il mio sui 200 M35 (22"84) e quello di Omar come M40 (23"75) inseriti nella stessa serie falcidiata da un vento di quasi due metri contrario. Dopo poco partono gli 800 di Cosimo Sguera e Edo Fontana (quest'ultimo in cerca di rivincite dopo la gara del giorno precedente). Cosimo si cimenta nel ruolo del Rudisha del Gratosoglio, vincendo per distacco in 2'07"12, mentre Edo ricasca nel vortice della gara tattica lenta, e in un concitato finale viene risucchiato da un nugolo di atleti bramosi di batterlo da tempo immemore. Per fortuna, fatta la dovuta cernita, fra di loro non alberga nessun M40, quindi bi-titolo negli 800 con 2'14"66.
Nel frattempo nella gabbia del disco si consuma una tragedia sportiva: il Gangio, pensando di aver vita facile nel vincere una medaglia, si butta sul lancio del disco. Le circonlocuzioni gettano tutti i suoi concorrenti nel più tetro sconforto, lasciando che la gara scivoli via nel canalone della mediocrità. Alla fine giungerà addirittura 6° (probabilmente la gara più affollata dei Regionali Master) con poco più di 15 metri. Inguardabile.
Finalmente, un ultimo raggio di sole sull'Arena, con la 4x400 Capriolese. Una formalità sulla carta che a momenti si trasforma nella prima sconfitta della storia delle staffette bianco-blu. Già qualcuno ci aveva provato a Cagliari. Qui una società prima sconosciuta, attenta all'imbattibilità fino all'ultimo metro, probabilmente perchè i Caprioli avevano affrontato la gara un pò sottogamba. Rengo parte addirittura senza blocchi e con le scarpe da riposo; Edo con gli occhiali da sole nonostante ci fosse buio; Cosimo arcigno come al solito, ed il sottoscritto in affanno per un 400 in un minuto. Per fortuna arriva l'ottavo sigillo ai regionali master. L'unico a bocca asciutta, il Gangio.
Dai 200 arrivano altri due ori: il mio sui 200 M35 (22"84) e quello di Omar come M40 (23"75) inseriti nella stessa serie falcidiata da un vento di quasi due metri contrario. Dopo poco partono gli 800 di Cosimo Sguera e Edo Fontana (quest'ultimo in cerca di rivincite dopo la gara del giorno precedente). Cosimo si cimenta nel ruolo del Rudisha del Gratosoglio, vincendo per distacco in 2'07"12, mentre Edo ricasca nel vortice della gara tattica lenta, e in un concitato finale viene risucchiato da un nugolo di atleti bramosi di batterlo da tempo immemore. Per fortuna, fatta la dovuta cernita, fra di loro non alberga nessun M40, quindi bi-titolo negli 800 con 2'14"66.
Nel frattempo nella gabbia del disco si consuma una tragedia sportiva: il Gangio, pensando di aver vita facile nel vincere una medaglia, si butta sul lancio del disco. Le circonlocuzioni gettano tutti i suoi concorrenti nel più tetro sconforto, lasciando che la gara scivoli via nel canalone della mediocrità. Alla fine giungerà addirittura 6° (probabilmente la gara più affollata dei Regionali Master) con poco più di 15 metri. Inguardabile.
Finalmente, un ultimo raggio di sole sull'Arena, con la 4x400 Capriolese. Una formalità sulla carta che a momenti si trasforma nella prima sconfitta della storia delle staffette bianco-blu. Già qualcuno ci aveva provato a Cagliari. Qui una società prima sconosciuta, attenta all'imbattibilità fino all'ultimo metro, probabilmente perchè i Caprioli avevano affrontato la gara un pò sottogamba. Rengo parte addirittura senza blocchi e con le scarpe da riposo; Edo con gli occhiali da sole nonostante ci fosse buio; Cosimo arcigno come al solito, ed il sottoscritto in affanno per un 400 in un minuto. Per fortuna arriva l'ottavo sigillo ai regionali master. L'unico a bocca asciutta, il Gangio.
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