mercoledì 30 giugno 2010

Capriolese: Record Italiano 4x400 M35!

Ho aspettato qualche giorno di troppo per dare questa notizia perchè eravamo troppo presi coi c.d.s. master, l'organizzazione della squadra, il dover tirare la coperta a destra e manca a seconda dei mancamenti. Ma non si poteva certo dimenticare una pagina della nostra storia Capriolese fondamentale come quella scritta il 16 giugno all'Arena Civica di Milano (sempre lì!). Il record italiano della 4x400 M35 di società, cioè il 3° record italiano della Capriolese (dopo i 60hs M40 del Toro Fausto Frigerio e della svedese M35). L'evento era stato pianificato con cura, e c'era sentore nell'aere della grande impresa, giusto 3 giorni dopo la messe di medaglia conquistata all'olimpico. Tutto pianificato: la Dea Fortuna ha voluto che si fosse trovati una compagna di viaggio nella "Progetto Azzurri" nella ricerca del tempone, squadra piena di giovani virgulti da 3'23". Quindi l'imperativo è stato fin da subito stargli più vicini possibile, sfruttare le scie, trovare punti di riferimento. Parto io, con Gangio in seconda: 500 metri fino alla corda da stare appresso-appresso, poi il modulo lunare si sarebbe staccato per inerzia, ma a quel punto avremmo avuto la strada spianata verso il record. Il mio avversario è uno da sub-50" (come segnalatomi dal buon Mik Folli nel pre-gara), ma probabilmente corre una frazione da 50"5/51" tanto da permettermi da stargli non troppo lontano. Poi parte il Roby Gangini, che ad un certo punto sembra quasi colmare il gap. Quindi deve aver avuto un attimo raziocinante, e si mette in galleggiamento ad una ventina di metri dal suo avversario. Cosimo Sguera fa la sua classica frazione con le palle e cede il testimone a Luca Landoni, che traghetta il testimone sul straguardo dopo 3'33"12 dallo sparo. E' il nuovo record italiano M35 di società: più di 3" in meno del precedente record degli amici dell'Athlon Bastia. Un'altra piccola pagina di storia sulla nostra bacheca.

Lele e il triplo

domenica 27 giugno 2010

9456! E ora incrociamo le dita

Per essere la prima volta che ci impegnamo in un Campionato di Società Master non siamo andati affatto male. 9456 punti, cioè poco più di 727 punti per gara, con il dominio nella velocità (5 vittorie su 5, comprese le staffette), il totale di 7 vittorie con le ulteriori vittorie nel peso e nel salto triplo, i sei secondi posti nel lungo, nei 200hs, nel disco, negli 800, nei 1500, nei 3000... pensare che dopo tutto questo non si possa nemmeno andare a Cagliari, può far dispiacere. Ma non ci sarebbe comunque problema, perchè più di così, secondo me, non si sarebbe potuto fare. Alcune prestazioni un pò sottotono sono state ampiamente compensate da altre incredibili e inaspettate: anzi, forse sulla bilancia abbiamo caricato più cose positive che negative. Pesano un pò gli assenti cronici (su tutti Fausto Frigerio, Antonio La Capra e Fabio Orlandi) e probabilmente qualche assenza "strutturale" nei concorsi, ma soprattutto pesa l'età!! E questa, se da una parte è una sfortuna in termini di punteggio, nel c.d.s., è sicuramente positiva sotto tutti gli altri aspetti. Ma andiamo con ordine con i fatti di giornata.
  • La giornata Capriolese inizia col grande amico Lele Garini con cui ormai condivido le piste e le pedane da quasi 30 anni (fa un pò senso scriverlo). Ieri il gran cuore gli aveva fatto coprire il triplo e la 4x100 con 2 vittorie e un record italiano sfiorato. La mattina alle 8.30 (orario inusuale per una gara, ma cercare soluzioni alternative fa sempre bene) annuncia di avere la gamba "enpanada", grandemente "empanada" dopo le gare di poche ore prima. Ma c'è. In gara ha Paolo Citterio fuori range. Parte lo stesso con ardimento, fa i primi due ostacoli come una jena, poi la stanchezza si fa sentire. Deve cominciare a cambiare gamba, e poi ancora: ma l'importante è arrivare in fondo per il team! Arriva sul traguardo 2° in 28"34, gran tempo, ma come dimostreranno le immagine del "dopo" distrutto.
  • E' poi la volta di Roberto Gangini sui 200: l'esordio sulla distanza dopo un anno esatto dal tesseramento in bianco-blu. Nato come 60ista vederlo sui 200 in chiave societaria è stata un azzardo e poi una scelta azzeccata col senno di poi. 23"66 e il miglior risultato in termini di punteggio della due giorni c.d.s.: 864!! Tempo che gli vale anche il record sociale M40. In due giorni praticamente 1700 punti e la staffetta del quasi-record, meglio di così... Aggiornate la classifiche all-time dei 100 e dei 200: il Gangio si issa al terzo nei 100 e al quarto nei 200.
  • Nella serie immediatamente successiva è il turno di Ferdinando Savarese. La sfortuna vuole che sulla sua gara si sprigioni un vento contrario di quasi 2 metri. Gara tatticamente ineccepibile (anche di questo ho un video) conclusa con un ottimo rettilineo finale. 26"62, cioè record sociale M55 ed ennesimo record provinciale (il 5° sui 200, dopo la partenza da 27"16 ad aprile, cioè 54 centesimi in meno dall'esordio). Il tutto con 1,6 di vento contrario!
  • Mentre la velocità si dipana sulla pista, sulla pedana del salto in lungo si cimenta Omar Lonati in una di quelle specialità con punto interrogativo. Omar infatti non ha mai provato questa specialità, ma i rumors dal XXV aprile parlavano di cose mirabolanti in allenamento, quindi la scelta è stata quasi obbligata. Il giorno prima Omar mi fa: "domani salto in lungo ma devo fare quella cosa là..." - "Cosa?" - "la rincorsa"; "Come la rincorsa? Non l'hai trovata in allenamento" - "no". Ok, speriamo in bene allora. E Omar non tradisce: 5,70 al primo, 5,64 al secondo, un nullo per concludere in 5,79 (ventoso). Il risultato che non ti aspetti, ma fino ad un certo punto. Grande sorpresa davvero.
  • Gli 800 sono una delle gare più emozionanti del lotto. Ancora una volta. Luca Landoni, sballottato da una parte all'altra del Nord Italia in attesa di una figlia, impegnato nelle trasmissioni radio dei Mondiali di Calcio, si presenta alla mattinata decisiva in condizioni enigmatiche. Le gambe molli, il volto imperscrutabile. Poi ci si mette anche la tattica di Cosimo Sguera a inserire variabili indipendenti impazzite. Sotto il solleone infatti il Kos piazza la gara che non ti aspetti: partenza a razzo con tutti i suoi avversari sbigottiti. 28" ai 200. Si crea subito la spaccatura e per il Lando si spegne la luca: non è la sua gara quella tirata (almeno quest'anno). Il Kos continua a spingere, passa in 58" ai 400 tirandosi dientro Francesco D'Agostino e Giuseppe Romeo (il non plus ultra sugli 800 M40 e M45). Ai 200 D'Agostino piazza lo scatto-secco (che pagherà), mentre Romeo aspetto i 120 finali (che lo premieranno). Kos tiene come una Jena e finisce in un grandissimo 2'01"64, stramazzando al suolo e rimanendoci per una decina di minuti. Peccato per il Lando, che finisce oltre i 2'10". Per il Kos 100^ presenza con la maglia Capriolese: non ci poteva essere modo migliore che una gara del genere per bagnare l'evento.
  • Nel disco la Capriolese sfoggia addirittura la coppia di lanciatori. Succedeva solo ai tempi di Ubaldo Ranzi e Paolo Franco. I risultati più o meno simili a quelli di allora. Il Alessandro Valsecchi paga ancora un infortunio alla caviglia e la stanchezza pregressa dei Campionati Italiani Master, dove ha dovuto lanciare ogni tipo di attrezzo per 3 giorni consecutivi. Quindi piazza il suo 34,85 senza infamia e senza lode, così come nelle previsioni del "pre". E sono così 80 caps capriolesi per lui. Citazione d'obbligo anche per l'esordio bianco-blu di Stefano Dossena, settimo al mondiali master di Lahti del 2009. Poi una serie interminabile di infortuni con un'operazione alla spalla. Ma oggi ha voluto esserci ed onorare in questo modo la squadra, con un 31,89 nemmeno tanto male, in attesa che l'anno prossimo (così come da lui sostenuto) si allenerà per essere un atleta duttile (vista l'origine decathletista).
  • Nei 3000 fatica di altri tempi per Edoardo Fontana, quest'anno più alla ricerca di temponi che alla conquista di caps. In settimana l'ottimo 4'17"82 a Busto sui 1500. Ieri il 4'22" tattico e poi la madre di tutte le fatiche: 3000 a 33° nel pieno del centro di Milano. Passaggi arditi (3'08" ai 1000 e 6"13 ai 2000) tanto da confessare candidamente che se non ci fossero stati i punti da prendere per la società ai 2000 avrebbe deviato per il prato. Invece ha continuato concludendo con una fatica immane in 9'36"12, a pochi secondi dal suo record sociale assoluto (ma corso in freschezza). Davvero un'immagine della Capriolese operaia che spera di andare in paradiso.
  • La 4x400. Cerchiamo di movimentare la prima parte, per stimolare i primi frazionisti e non ridurre ad una mera formalità la gara. Paolo Gangini viene messo in prima, e probabilmente sarà quello che renderà di più rispetto ai propri standard attuali. Gara aggressiva, dove devasta immediatamente i decalage delle altre società cedendo il testimone già con ampio margine al Lando. Il lando paga ancora una certa opachezza e soprattutto l'800 di un'ora prima, comunque aggiungendo ulteriore margine al cambio. Poi è il mio turno, anch'esso sotto tono, per concludere con Cosimo che finisce pure forte, ma purtroppo senza il premio del record italiano M40. Non c'è problema, più di 800 punti e il totale a 9456. Ora non ci resta che aspettare...

sabato 26 giugno 2010

La Capriolese passa indenne la prima giornata: ma le altre...

Alla fine eravamo abbastanza euforici, adesso che sono le 22 di sera, ritrovo un attimo di lucidità per dire che sarà difficile. Abbiamo una buona media-inglese, ma le altre società lombarde stanno andando davvero forte: un'impresa nell'impresa. L'Ambrosiana ha diversi over-70 che portano centinaia di punti. Rischia la vittoria regionale addirittura la Virtus Castenedolo, che ha schierato Pagani nell'alto, D'Agostino sui 400, Romano nel peso, Gadaldi nei 1500: tutti sopra gli 800 punti, una caterba di punti. E i Daini di Carate? Con Giuseppe Romeo, i fratelli Mauri, l'M90 Rovelli stanno anche loro davvero mietendo punti su punti, così come la Cento Torri di Pavia. Sarà difficile, più difficile del previsto. A questo punto penso che per andare a Cagliari servano non meno di 9400 punti se non si vince il raggruppamento (cosa assai difficile). Comunque, diciamo che tutto questo arriva nonostante le 5 vittorie di gara in 8 specialità, e questo un pò ci ruga. Il primo a scendere in pista è stato il Duca Ferdinando Savarese, che demolisce il suo personale stagionale con 1,1 di vento contro in 13"13! Naturalmente è l'ennesimo record sociale M55 ma soprattutto il nuovo record provinciale (3 primati sui 100 M55 quest'anno). Poi tocca a Roberto Gangini che inizia a prenderci gusto alle gare e chiude in 11"52 con 1,3 di vento a favore, che è anche il suo record bianco-blu che gli permette di sorpassare Biffi nella graduatoria all-time dei 100 (vanta un 11"55) portandolo al 3° posto di sempre. Per lui 823 punti che sono anche il miglior punteggio Capriolese della prima giornata. Nei 400 prima serie "catechizzata" dai nostri colori: il sottoscritto finisce in 51"76 (mio 2° tempo da sempre in Capriolese). Cosimo Sguera, nonostante tutti i piccoli acciacchi finisce in 53"16, che è il suo 4° tempo di sempre, ma con il personale master a 52"83 (cioè soli 31 centesimi) ottenuto agli italiani master del 2008. Nella stessa serie c'è anche Paolo Gangini che finisce in 56"26, un solo centesimo dal SB 2010. Speriamo che domani nella 4x400 faccia una grande frazione! Edo Fontana fa la sua solita gara caparbia sui 1500, battuto dal solito Giuseppe Romeo, in cerca di rivincite dopo Roma: 4'22"62 e domani mattina all'alba gli toccano pure i 3000, ma Edo è uno che sotto stress fisico dà il meglio di sè. L'alto rimane sguarnito, Biffi, si sa, dopo essersi proposto in 16 discipline delle 15 previste, ci ha tirato il paccone megalattico! Quindi tocca a Lele Garini rintuzzare un pò di buchi e... all'atleta a sorpresa. Nel triplo Lele torna sopra i 12 con 12,17 vincendo la gara (così come Robbo Gangini e il sottoscritto sui 400). Per lui si tratta della seconda prestazione di sempre nel triplo, dopo il 12,34 che gli consentì di vincere il bronzo agli italiani master di Bressanone 2008. Nel lancio del peso Alessandro Valsecchi, dopo la sbornia di medaglie di Roma, è un pò irretito e fa fatica a trovare il giusto lancio: probabilmente avrebbe dovuto lanciare il martellone una decina di volte, il martello una quindicina per scaldarsi come si deve. Il suo 12,08 (4^ vittoria Capriolese) non lo soddisfava, me ne rendo conto, ma non c'è problema: domani c'è il disco con Dossena. Sarà già più caldo dopo la gara di oggi. Nei flash di giornata la sfortunata 4x100 (Roberto Gangini, Andrea Benatti, Omar Lonati, Lele Garini) che domina con autostrade di vantaggio, ma sbaglia di soli 4 centesimi il record italiano M35 di società: 44"64 a 44"60! Mannaggia! Per fortuna ci si consola con il buon punteggio (800 punti netti) che compensano un pò la fuga delle altre società. Nella giornata piazziamo anche un redivivo Rengo: tesserato in giornata (grazie alla collaborazione di Marco Duca e di un cingalese di via Paolo Sarpi) "copre" il giavellotto con 23,44. Ai posteri tramanderemo oralmente anche questo aneddoto, paragonabile a quello che occorse a Pavia nel 2005, con protagonista Gianatti. Si chiude così la prima giornata in un'Arena afosa. Lo statistico Luca Landoni commenta favorevolmente gli esiti (si parla di un 732 punti di media). Potrebbero bastare? Non lo so... cerchiamo di fare meglio domattina!

Oggi e domani i c.d.s. master all'Arena: caccia all'untore

Oggi e domani siamo all'Arena civica di Milano, per la prima (e unica fase) dei c.d.s. Master. La nostra piccola società si regge su sottilissimi equilibri (tipo un'atleta-gara per diverse specialità) che fanno spostare tutte le strategie a seconda che uno stia o meno meglio o peggio. O, nella peggiore delle ipotesi, che non ci sia. Abbiamo già perso nel corso della stagione Fabio Orlandi, fulminato da Montezuma: la Capriolese per lui ha già comprato una bambolina woodoo per cercare di far terminare i malefici sulla sua salute (12 infortuni in meno di un anno: vincere il bronzo agli euroindoor gli è davvero costato molto... di parcella allo sciamano). Tolto Orlandi, nel corso della stagione si è perso anche Antonio Bruno, possibile giavellottista da 700 e passa punti, per il quale il Presidente della Fidal Lombardia, nonchè suo presidente societario, ha davvero fatto il furbetto, promettendogli due volte di svincolarlo per la Capriolese e poi ritesserandolo lui stesso. L'altro giorno è stata la volta del tendine di Mik Folli, che sarebbe stato uno di quegli atleti proteiformi che sarebbe potuto entrare alla bisogna. Azz... Non c'è problema. Stamattina Daniele Biffi tira il paccone sontuoso: non viene nonostante sia a Milano, e questo complica non poco le strategie societarie. Cerchiamo allora di tirare la coperta, e fare numerose movimentazioni per coprire i piedi di questo c.d.s. che deve ancora inziare ma che diventa subito difficile. Chiamiamo Boucha, fino all'altro giorno desaparecido e poi comparso dal nulla in una umida serata all'Arena. Lo tesseriamo in tempo da record, potrebbe davvero essere lui la riserva di Folli, di Biffi... macchè, cade in moto e non ci sarà. Neppure lui. Ok, tra pochi minuti parto per l'Arena: i reduci ci saranno? Mancherà qualcun'altro? Arriveremo a coprire decentemente 13 gare? E nella 4x400 di domani, in quanti saremo? Ma non è che per qualche inusitato miracolo si presenteranno all'Arena Fausto Frigerio, Arben Makaj e Antonio La Capra? Lo scopriremo solo vivendo...

Mick Folli domina la II serie dei 200 M35 a Roma

giovedì 24 giugno 2010

La domenica dorata: 3 ori, il Vals, la 4x100 e... il Ben

La domenica romana è quella delle vendette. I capriolesi hanno ormai dato quasi tutto, rimangono poche frecce al nostro arco. La mattina si scopre addirittura un'inopinato spostamento in avanti dell'orario delle staffette. Dalle 13 circa alle 16! E chi la fa a quell'ora? Naturalmente noi che siamo lì a maglie "larghe" non ci curiamo degli spostamenti radicali d'orario (io sono in auto, i Ganginis hanno il treno alle 19, Mik e Cosimo addirittura partono il giorno dopo) molti avversari invece abbandonano l'olimpico per aerei, treni e mezzi vari. La mattina è tempo di 200. La giornata è splendida. Volendo vedere, il clima è quello che si respira durante le batterie di un campionato del mondo o di un'olimpiade (quelle vere). L'ombra della copertura dello Stadio Olimpico sulle tribune e sulla pista, i colori vividi, gli spalti vuoti: sembra di essere in una di quelle telecronache di Franco Bragagna quando commenta la presenza (appunto nelle batterie) di atleti sui generis, che vestono improbabili mise, negli stadi semideserti dei primi turni. Ma il clima è lo stesso magico. Alla partenza dei 200 si crea addirittura una piccola folla sulle tribune, decisamente molta di più che sul rettilineo d'arrivo. Il primo a bagnare questo clima surreale e magico è Ferdinando Savarese, il Duca, che giunge sì terzo nella serie migliore con 26"74 (nuovo record sociale e provinciale M55) ma che alla fine dovrà fare i conti con l'ennesimo Carneade (chi è costui?) che in una serie di rincalzo risucirà a scalzarlo dal podio. 4° anche lui! Altra medaglia di legno, che fa il tris con quella di Cosimo Sguera sugli 800 e Roberto Gangini sui 100. Tre legni e 4 medaglie il conto al banco dopo il 200 di Ferdinando. Dopo diversi minuti, quando il sole batte ormai a picco sull'erba calpestata da chi i miliardi li fa a palate, è la volta della categoria M35. Il primo a provare l'ebbrezza della velocità centrifuga è Mik Folli che vince la seconda serie con 24"70. Mik sta cercando di tornare su livelli che gli competono (direi sotto i 53" e sotto i 24" giusto per gradire), ma la strada diventa difficile se in mezzo al cammin si ritrova con diversi problemi di equilibrio generale, che lo portano ad una serie infinita di piccolo infortuni. Risolti, potrà iniziare ad essere protagonista. E' poi il mio turno: sono assai fortunato e non ho paura a dirlo. Mancano molti degli avversari degli ultimi anni. Mancano anche diversi avversari che quest'anno si sono messi in luce, e con i quali sarebbe stato davvero arduo lottare. La sorte mi concede in dono addirittura la 3° corsia, con i più temibili avversari proprio a ridosso. Non posso perdere, mi dico. Parto, probabilmente non fortissimo, controllo. Affianco gli altri due verso la fine della curva. Mi dico "è fatta". Esco in testa (ho tenuto gli occhiali da sole e non ho molto chiara la visione periferica). Non odo passi, mi concentro sulle braccia: voglio sembrare elegante... taglio il traguardo. Primo: 22"74, nemmeno un pessimo tempo. Il migliore dell'anno. Incontro Mik, nel "dopo": "eh... c'è mancato poco". "Come c'è mancato poco?" Gli rispondo io. Poi guardo le immagini acquisite dal Pistillus e per un attimo mi tremano le mani: Flavio Barberi è arrivato infatti a meno di un metro (22"84), mentre io mi barcamenavo elegantemente. Ma lo giuro, non l'ho visto, maledetti occhiali! Vabbè, lezione imparata. Ogni gara è una scritta sull'acqua. Dal non lontano stadio della Farnesina, riesco a finalmente a sentire il Vals, Alessandro Valsecchi. "Uè, com'è andata??". "Ben, oro nel disco...". "Come ORO??? Ma era la gara dove avevi più avversari?". "Ehh...". In pochi minuti due ori! E sono 4 titoli italiani, lontani dalle più rosee aspettative!!! E al Vals manca ancora il lancio del martello. Intanto si è fatto mezzogiorno e... oltre. Aspettiamo la nostra staffette INVINCIBLE. E l'attesa porta l'ennesima medaglia, come quando si guardano le Olimpiadi in TV e arriva un flash della Scarnati che interrompe la trasmissione del nuoto di Galeazzi per annunciare una medaglia dal tiro a volo. Ecco, Alessandro Valsecchi alla Farnesina compie l'ennesimo miracolo vincendo l'argento nel martello: 4 gare, 4 medaglie. 2 ori e 2 argenti. Campionato Italiano indimenticabile per Alessandro. Il Vals si accomoda sulle tribune dell'Olimpico e ora si gode il suo meritato risposo in attesa della staffetta. Che arriva finalmente! L'ultimo sparo dei Campionati: quello della 4x100 M35. Io e il Gangio ci entriamo di diritto (visto il 3° e il 4° posto nei 100). Ma ormai l'affollamento societario è tale che bisogna fare scelte. Mik ha corso i 200 in 24"70, dà buone garanzie. Il 4° diviene Cosimone, compagno ormai di mille battaglie: gli toccherà la terza, così come a Bressanone nel 2008. E' un animale da staffetta e non deluderà: ne sono sicuro. Nel pre-gara comprendiamo come l'impresa sia tutt'altro che facile. Lo spauracchio è la società che annovera tra le sue fila l'energumeno fresco campione italiano dei 100. Rumors li danno per favoriti e comunque saranno sicuramente rognosi. Apparentemente sembrano tosti. Gli siamo interni: la sorte ci protegge anche in questo caso. Possiamo fare la gara "a vista". Si parte! Il Gangio è una jena, tiene l'energumeno, il punto di forza dell'altra società. Qualcuno lo vede cambiare per primo: io no, perchè semplicemente quando c'è un cambio della Capriolese, mi devo voltare... è più forte di me. Tocca a Mik. Ma lo vedo solo dopo 30/40 metri dall'aver ricevuto il testimone. Non siamo messi male. Siamo lì. A poca distanza. Non guardo il secondo cambio... mi rivolto dopo qualche secondo e siamo ancora in piedi, in corsa. Cosimo ha in mano il testimone e sembra davvero veloce. E' interno e PASSA l'avversario, stiamo andando in testa! E' il mio turno... si parte... sento il testimone toccarmi le dita una prima volta... azz... poi una seconda... lo afferro stavolta... ce l'ho. Non ho più nessuno di fianco, e corro! Alzo il braccio già a 40 metri dalla fine... esagerato! Poi si taglia il traguardo: 5° oro, la 4x100 M35 rimane imbattuta: 45"41. E' finita, il podio, gli abracci, le foto in mezzo al prato dell'Olimpico e si riparte, sulla mia Lancia Y col Vals. Un pò una rivisitazione del programma Milano-Roma che andava in onda su Rai3. Ma senza aria condizionata, il che ha reso il viaggio decisamente più vissuto. Grandi ragazzi: grazie per questi 3 giorni!

martedì 22 giugno 2010

La 4x400 d'oro: le interviste del dopo

La finale dei 100 M35 - Il Ben

La finale dei 100 M40 del Gangio

La 4x400 d'oro: le interviste in tribuna prima dell'apoteosi

Roma 2010: il sabato pomeriggio, tra legni e ori

(la tribuna dell'Olimpico durante la 4x400) - Il pomeriggio propone le finali dei 100 e soprattutto la 4x400, un pensiero senza requie per i selezionatori. Il sabato è afoso ma godibile. La squadra rimane in tribuna in attesa della grande novità dei Campionati Italiani Master, vale a dire proprio la finale dei 100 metri. Il primo a provale l'ebbrezza è Roberto Gangini. Un Robbo completamente diverso da quello degli ultimi mesi. Nel "pre" si presumeva addirittura un problema di "tenuta" già nelle batteria. Invece l'inopinata vittoria e l'entrata in finale dalla porta principale con il 4° tempo. Ma c'è un grosso problema: i primi tre. Infatti costoro sono quanto di meglio c'è in circolazione in Italia sopra i 40 quest'anno. Max Scarponi, Paolo Chiapperini e Mauro Graziano. In batteria si sono vistosamente coperti, sarà difficile batterli. Ma la gara è la gara... e così il Gangio parte a razzo com'è abituato. Addirittua per quasi 50/60 metri sembra quasi poter dire la sua per le medaglie, poi... la preparazione, la lontananza protratta dalle gare per gli infortuni, qualche balzo di troppo... e i primi tre se ne vanno. Altro legno, quarto ma con 11"65 che è il primo 100 dopo un tempo che sembra un secolo. Poi è il mio turno. La partenza non è quella di Robbo (avrei vinto con 3 metri di vantaggio...), e Arben (giusto oggi) mi rimproverava che faceva letteralmente schifo... "non è la partenza di un velocista!". Vabbè, come diceva il mio amico Gianni Manfredini, l'importante è il traguardo. Ai 30 dalla fine vedo gli altri due, dai quali sono circondato, avanti mezzo metro. Aumento le frequenze, si avvicinano, si avvicinano. Sul traguardo mi chiudo a libro, notando gli altri due rigidi come baccalà tanto da non riuscire a tuffarsi sul traguardo. Intimamente penso di aver fatto l'impresa... Passano minuti su minuti e non si capisce chi abbia vinto. Poi esce la prima classifica: secondo con lo stesso tempo del primo. Nooooo! Dopo dieci minuti ne esce un'altra: terzo con lo stesso tempo del secondo e ad un centesimo dal primo! Nooooo!!! Vabbè. Mi voglio togliere lo sfizio e attendo mezz'ora dai giudici di poter vedere il photofinish. Finalmente me lo mostrano: un groviglio di corpi incomprensibile. "Ma come avete fatto a capire?" - "Eh, guarda è stato difficile... comunque da te al primo ci sono 2 millesimi" - "scusa, quanto?" - "2 millesimi". Amen, è andata così: 11"24. Ci si ritrova in tribuna e a quel punto nasce il vero problema di giornata: la 4x400. 5 teste per 4 posti. Io mi escludo subito. Viste le soceità iscritte se decide per la M35: le M40 presenti lotteranno a passo di record italiano: noi non abbiamo questa possibilità al momento. Per abbassare l'età della compagine, si mettono come titolari Mik Folli e Cosimo Sguera (35 e 39). Con loro ci sono 6 anni di poter gestire per rimanere nei 35. Paolo Gangini fa parte già del team: con lui gli anni di "agio" scendono a 2. Rimane l'ultimo tassello del mosaico: con Roberto Gangini si rimane nei 35, con Luca Landoni si passa ai 40. Su entrambi qualche ora prima erano nati alcuni dubbi: il Gangio per la tenuta, il Land per un piccolo risentimento invalidante. A quel punto, con un atto da "grandissimo", Luca rinuncia alla sua frazione lasciando la corsa verso la gloria a Roberto. Medaglia d'oro al valore per Luca. Così si parte: Cosimo è il demiurgo della squadra, la disegna lui. Si ha come avversaria l'Athlon Bastia, che detiene il record italiano di società! Robbo probabilmente segna inevitabilmente la gara: ha all'esterno l'Athlon, riesce a raggiungerla e a staccarla. Si crea un gap di circa 30 metri. Al cambio il fratello Paolo non parte di rincorsa, ma prende il testimone praticamente da fermo. Poi si cimenta in una frazione indimenticabile. Il gap rimane invariato, il passaggio a Mik Folli bello. Mik fa il suo, sembra addirittura aumentare il vantaggio sull'Athlon. Poi tocca a Cosimone, che sul rettilineo finale, con la vittoria già in pugno, sembra poter addirittura poter vincere tutta la serie con gli M40. Va bè, non vogliamo troppo: va bene così. 3'37"21, nemmeno tanto lontano dal record proprio dell'Athlon. Medaglia d'oro, la terza consecutiva della Capriolese nella 4x400 M35 all'aperto. Grandi Ragazzi!

giovedì 17 giugno 2010

Roma 2010 - il sabato mattina, inizia la corsa all'oro

Finalmente si giunge allo Stadio dei Marmi. Si suda già alle otto del mattino, e l'unica ombra si crea alle spalle del chiosco delle iscrizioni. Ne approfitto per primo e piazzo il campo base "1". Il cielo si vela e rende meno afosa la giornata. Intanto a poco a poco arrivano alla spicciolata i Caprioli, reduci della prima giornata. Il Vals viene relegato allo stadio della Farnesina, a poche centinaia di metri dai Marmi: per lui si sta per aprire una delle giornate più incredibili della sua carriera sportiva: purtroppo non ne saremo testimoni oculari godendo delle bellezze dell'Olimpico. Le batterie degli 800 sono la prima gara. Ancora una volta a bagnare la pista sarà il buon Carletto Caruso, di cui mi sfugge il ricorso pedissequo alla velocità breve (dopo i 60 indoor ad Ancona) cui si sottoporrà dopo aver corso il doppio giro di pista. Gara "normale" (la serie più lenta degli 800 M40) per 600 metri, poi per qualche secondo si intravede nelle nebbie della fatica il famigerato "scatto secco" di matrice prettamente carusiana, che un tempo mandava in visibilio le folle. Lo scatto secco dura circa 25 metri, 4" o 5", poi si esaurisce lasciandoci un pò di amaro in bocca e la speranza che in fondo in fondo fra poco vedremo scampoli del grande Carletto. 2'13"25 il suo tempo. Tocca poi a Luca Landoni, che ha un grosso pregio: un incrollabile ottimismo. Il Lando finisce nella gara clou dei Campionati, la prima serie degli 800 M40, e fino ai 600 è decisamente protagonista. E' lì in testa, controlla all'esterno. Poi l'unico allenamento delle ultime tre settimane si fa sentire, e il gruppo lo fagocita in una volata leggendaria dove arriverà ottavo con 2'07"95. Nel veloce incedere della gare tocca poi a Cosimo Sguera. Nel frattempo mi assento per la mia gara, e sento poi il racconto direttamente dai testimoni oculari: Cosimo perde il piede del vincitore solo a pochi metri dalla fine, ed è quasi sicuro del secondo posto... invece due figuri rimontano centimetro su centimetro e lo battono di pochissimi centesimi. 4°! Tempo 2'03"29 e terza medaglia di legno della carriera master di Cosimo. Ma la forma sta montando inesorabile.
Si passa ai 100. Stavolta gettiamo sul tavolo Roberto The Robbo Gangini. Gli alibratori lo danno a 2 al traguardo, con un più pessimistico 40% di possibilità dategli proprio dal proprio fisioterapista (che nell'attribuirgli tale percentuale, voleva infondergli un minimo di fiduci). Gli infortuni lo hanno martoriato per giorni e giorni dopo Ancona. La categoria M40 dei 100 è poi probabilmente una delle più agguerrite categorie, una delle più affolate. Carletto , in una delle prime batterie, viene posto in mezzo, nella corsia e sui blocchi che solo un paio di giorni prima erano stati di Asafa Powell. Carletto (a caccia di caps?) conclude in 12"98: come avrebbe poi dichiarato alla stampa "sotto i 13!!". Constatazione perspicace. Poi viene il turno del Gangio: partenza al fulmicotone e 11"66. Vittoria in batteria, come i più forti: guadagnerà di sicuro una buona corsia in finale. Battutto Jacqantoine, in esterna. Poi viene il mio turno: 11"42 in quasi-rilassatezza: faccio addirittura un'ottima figura in partenza, vista la non lena dei compagni di cordata. Finale. Due finali, un quarto e un ottavo. Rimane un pò di amaro. Ricevo a quel punto la telefonata del Vals, dalla non lontana Farnesina: "Ben, medaglia d'oro nel martellone!". "Ma dai, Grandeeeee!". "Migliorato di 80 centimetri il personale, 12,60!". Alessandro Valsecchi così ottiene il 20° titolo italiano Capriolese della sua storia (e non sarà l'ultimo), con il contemporaneo record sociale assoluto, record sociale M35... Cosa ci aggiungiamo? E sono due medaglie: un oro e un argento. A quel punto, in quella mattinata, viene da chiedermi se il Vals sarà l'unico vincitore di medaglie della nostra spedizione. Da lì a poco inizierà il pomeriggio capriolese. Cosa accadrà?

Le impressione del sabato mattina - Roma 2010

mercoledì 16 giugno 2010

Grazie Roma! La prima giornata

Campionati Italiani Master a Roma. Cornice unica, inimitabile: probabilmente non esisteva una location migliore in Italia per poter correre. E la Capriolese ormai come tradizione da 4 edizioni a questa parte, si presenta con un nutrito gruppo di spavaldi e nerboruti atleti. La prima giornata è quella che apre le danze: il giorno prima la pista dell'Olimpico è stata onorata dal Golden Gala. Sulle medesime corsie si presentano in ordine di apparizione sui 400 metri Carletto Caruso, Paolo Gangini, Michele Folli e Cosimo Sguera. Nel mentre, in una nicchia di prato solitamente calcato degli Dei (mortali e fallaci) del calcio, la Catapulta Ale Valsecchi si misura con la Nazione per mantenere il titolo italiano conquistato al coperto ad Ancona: impresa ardua, ve lo dico subito. Nei commenti del pre-campionato, si valutava come obiettivo il podio. Gli accrediti di iscrizione erano già di per sè da togliere il fiato. Purtroppo sono in viaggio, non godrò di quei momenti. Il primo a bagnare col sudore la pista della Diamond League è Carletto Caruso: al suo 23° appuntamento con la maglia Capriolese stampa un 58"64 tra gli M40 che pareggia Vincenzo Felicetti (vincitore tra gli M60). Tempo che rappresenta la 67^ prestazione in Capriolese (outdoor ed indoor incluse) ed il suo PB da Master. Meglio dell'esordio sulla medesima distanza fatto ad Ancona indoor. Dopo pochi minuti sulla rampa di lancio giunge l'ora di mister "millesimo caps", Paolo Gangini. Secondo il racconto fattomi in diretta telefonica da Luca Landoni, Paolo si sarebbe immolato con una tecnica suicida per un 400: passaggi da 52" per 300 metri, poi l'inevitabile passaggio alla cassa del Discount dell'Acido Lattico (che come politica aziendale non fa mai sconti 2x3): il prezzo è salato: 56"32. Solo pochi giorni prima a Rivera, in Svizzera (i risultati non sono stati ancora pubblicati a distanza di 10 giorni) aveva corso un molto incoraggiante 55"6 che lasciava presagire un rapido ritorno a tempi d'elite in breve tempo. Ma come dice Michael Johnson, i 400 si preparano stagione per stagione. Non c'è fretta. Piccola consolazione: non appena uscirà il responso elvetico, il predetto 55"6 sarà il nuovo record sociale M40: soffiato il primato allo stesso Luca Landoni, che a Mariano l'anno scorso corse in 55"93. I 400 M40 esauriscono così le loro emozioni e tornano in pista gli M35. Il primo è Mik Folli, che nonostante i mille acciacchi e il precario equilibrio corporeo tenuto assieme col fil di ferro, ottiene 54"83, suo SB 2010. Ma Mik sarà l'uomo in più, una delle sorprese in positivo di questo campionato italiano master. Il tempo equivale alla 52^ prestazione di sempre tra i Caprioli, l'ottava prova di Mik sul giro della morte, e il suo quarto risultato di sempre. Nell'ultima serie (quella più forte) torna anche lui dopo l'esperienza svizzera, Cosimo Sguera. 53"47, anche per lui si tratta di SB 2010. E soprattutto il 5° rango in Italia: meglio aveva fatto solo a Bressanone '08 dove arrivò il bronzo in una gara passata alla storia. Il tempo si incastona in una selva di risultati tcapriolesi utti vicini al 53"50, al 34° posto di sempre. 14 i 400 corsi da Cosimo da quando veste la maglia Capriolese. Il 53"47 è il suo 6° tempo di sempre. Infine Alessandro Valsecchi. Gara come dicevamo assai ostica, la SUA gara. Francesco Longo è accreditato addirittura di una misura vicina ai 15 metri (che si dimostrerà l'ennesima boutade creata da qualche informatico). E' comunque nettamente più forte in questo momento, e com'è naturale che sia vince la gara. Vincono sempre i più forti, bisogna ammetterlo. Ale non vuole sorprese, e così piazza subito il suo 12,55 che gli darà l'argento. 8^ prestazione di sempre bianco-blu (delle 51 gare nel lancio del peso che mi risultano) e soprattutto prima medaglia "romana" della spedizione. Alla sera mangiata collettiva alla "Caravella", in Via Degli Scipioni. Ti portano la vaschetta del pane e... te la fanno pure pagare di nascosto nel conto! Mannaggia a loro. Ma il giorno dopo sarà un altro giorno!

lunedì 7 giugno 2010

Edo Fontana sugli 800 di Rivera

Cosimo 53"6 sui 400

Edo Fontana secondo al miglio di Misinto

Per fortuna mi ricordate le vostre gare! Il giorno 29 maggio Edo Fontana (e chi se no?) si è presentato al miglio di Misinto, nell'ambito del circuito proprio del Club del Miglio. Questo è quello che scrivono direttamente sul sito della manifestazione: "nella serata di sabato 29 maggio 2010, presso la piazza della chiesa, comune di misinto si è svolta la 5^ prova della gara facente parte del "club del miglio 2010". Competizione podistica sulla distanza classica di 1609 mt, appunto un miglio. Fin dalle prime ore del giorno, il meteo si presentava minaccioso, facendoci temere la brutta sorpresa in serata... la quale non avrebbe certo fermato i runners, ma sicuramente limitato il pubblico e lo scenario della piazza affollata. La fortuna è stata dalla nostra parte, aiutandoci con un clima tiepido asciutto.. la partecipazione è stata ottima, sia a numero di atleti sia di atleti di livello... mentre i ragazzi e le ragazze si davano battaglia tra cubetti di porfido salite discese e mattonelle di pavè, spettacolare la curva n1 vicino alla fioriera..., da fare in piega tipo motociclismo per poi tuffarsi in discesa senza freni... non parliamo poi dell arrivo in salita, da levarti gli utlimi sospiri.. non per altro questo circuito è stato definito "rompigambe " non da un atleta qualunque , ma bensì da Giuseppe Romeo, ovvero il campione mondiale master in carica sugli 800 mt... il quale non ha voluto mancare...". Edo per la cronaca è arrivato secondo con 4'55"6 nel tortuoso circuito sopra descritto. In attesa dei risultati ufficiali di Rivera, 51 caps per Fontana.

Il Duca sfonda il muro dei 27": record provinciale!

domenica 6 giugno 2010

Rivera: 400 con Mik Folli, Paul Gangini e il Ben

Grazie San Donnas: 10"99 con 3,5 di vento

Come ogni anno non ho rinunciato a quella meta fondamentale per il morale di ogni atleta che fa velocità e che purtroppo, a causa delle tare che madre natura gli ha attribuito, in maniera naturale non riesce a raggiungere. Per i velocisti di seconda fascia l'eldorado è fissato sotto la soglia degli 11" sui 100. Meno la barriera dei "22" sui i 200. E' proprio vedere il "10" davanti che fa impressione, gasa, anche se poi la felicità dura giusto il tempo di comprendere che le condizioni non erano quelle che si troveranno quando si scenderà sul pianeta Terra, solo 10 km prima di entrare nella Valeè. Ebbene, per farla breve, sono tornato a Pont Donnas, in Val d'Aosta. Giornata fantastica: sole caldo, vento tiepido (a favore, giustamente), clima sereno, pochi partecipanti, organizzazione snella e famigliare. Mancava solo il pane e salame sul traguardo e il quadretto sarebbe stato idilliaco. La fortuna stavolta guarda giù: seconda serie, e non prima, con i missili terra-aria che poi avrebbero corso in 10"40. Mi mettono insieme ad una ciurma di bravi ragazzi, ma quando lo starter spara, si sà, non si guarda più in faccia a nessuno, nemmeno agli adolescenti. E così parto cattivo, accelero, tengo e piombo sul traguardo: 3,5 di metro a favore, un monsone del Bangladesh. Ma chi se ne frega: il display è lì sul prato, sulla sinistra, vicino a me che ero in seconda corsia. Scatta il 10"... e aspetto che arrivi l'11"... che non arriva. Si ferma a 10"99. Uno spicchio di cielo, una felicità piccola-piccola di fronte a tutto il resto. Tutto fallace, un pò ipocrita. Ma anche qui, chi se ne frega... oggi è 10"99, a 38 anni. Domani è un altro giorno.

Luca Landoni spaventa il mondo degli 800 M40

venerdì 4 giugno 2010

Ben: 23"44

Il Video del Toscano sui 400 all'Arena

Luca Landoni Man-Of-The -Match all'Arena

Raramente capita di vedere tanti Caprioli in una volta sola sulla medesima pista e nella medesima circostanza. Di solito capita ai Campionati Italiani Master. Ieri sera invece gli astri sono entrati in equilibrio per una riunione serale provinciale all'Arena Civica di Milano. Tra titolari e panchinari, almeno una decina di atleti: in tribuna si è visto addirittura Rengo e l'inimmaginifico Boucha, che ha annunciato che non appena avrà il tesserino-Fidal tornerà in pista (conto di tesserarlo nei prossimi 10 giorni: assunto per i c.d.s. all'Arena di fine mese). Ma c'erano anche i Ganginis Brothers: a questo aggiungeteci i 7 in pista e si arriva a 11. Undici piccoli capriolesi sperando che non ne arrivi solo uno alla fine della stagione. In assoluto il Man-of-the-match al termine della serata è risultato Luca Landoni, reduce da dieci giorni di "stop" successivi al ritiro della gara di Gavardo sui 400 per un piccolo infortunio. Teatro della piccola impresa gli 800 metri della terza serie (di cui spero di poterne dare a breve il filmato su youtube), dove, grazie anche ad una condotta composta dell'intera truppa, ha chiuso in 2'04"85, cioè 6" in meno rispetto all'esordio nell'ottobre del 2010, e assolutamente fuori da ogni più rosea aspettativa. Adesso anche lui può ambire ad un posto sul terzo gradino del podio degli 800 M40 (i primi due, D'Agostino e Avigo) sembrano davvero fuori portata. Non da meno le prestazioni di Lele Garini e del "solito" Duca, Ferdinando Savarese. Lelone stabilisce un sensazionale 16"41 sui 110hs (a 106 cm!) con un vento di -0,4 (soliti misteri dell'anenometro... si sentivano almeno due metri di vento contro così come è stato rilevato in tutte le altre gare!) sfiorando il record sociale M35 di 16"39. Ottimo viatico per i c.d.s. all'Arena. E non smette di stupire anche il Duca, al suo terzo record provinciale consecutivo sui 200 M55: 27"03 con un monsone di -1,7 sulla faccia (abbassato il 27"09 ottenuto a San Benedetto del Tronto una settimana fa). Sui 400 si rivede Michele Folli, alla ricerca della confidenza con la gara: in dieci giorni miglioramento di 7 decimi, e Seasonal Best portato a 54"98 (gustatevi il bel video: è possibile scaricare anche i parziali ai 200 e ai 300). Cosimo Sguera piazza il primo 800 all'aperto dopo mesi di tribolazione e non è neppure male per un esordio: 2'04"52. A Roma sarà sicuramente dura, ma nel gruppetto di testa potrebbe benissimo starci. Nella medesima batteria, salta ai 650 Edo Fontana. Infine il sottoscritto: mesto 23"44, ma in prima serie.

giovedì 3 giugno 2010

Le nostre schede personali sul sito dell'Atletica Bergamo

Che ci crediate o meno, c'è una pagina virtuale sulla rete che non troverete su questo blog, ma con tutte le schede dei Capriolesi. Tutte le gare disputate, i migliori risultati, le foto (ma bisognerebbe caricarle): la cronologia gara-per-gara. Dove lo trovate? Sul sito della società cui è collegata la Capriolese, l'Atletica Bergamo '59, che nella pagina delle società affini al sodalizio orobico, ha l'elenco di tutte le nostre prestazioni. Al link che segue troverete direttamente la pagina.

Pentathlon Lanci, e la Catapulta a Santhià avvicina Biffi

(foto di Mik Bellantoni) - Ogni mesetto, mesetto-e-mezzo arriva puntuale il pentathlon lanci di Alessandro Valsecchi ed ecco che le classifica-presenza viene inopinatamente sconvolta. A Santhià, provincia di Biella, la Catapulta si presenta alla seconda prova del Grand Prix Master del Pentathlon Lanci e ci piazza una bella infornata di caps. con buona pace di Edo Fontana, che di chilometri ne deve macinare per ottenere lo stesso numero di presenze. Quest'anno nello score Capriolese il Vals ha già totalizzato 25 caps!! E siamo solo a metà stagione! Un altro paio di Pentathlon, i Campionati Italiani a Roma, e la barriera delle 40 gare-anno sarà infranta. Con quelle di Santhià, il bullo di Rogeno sale a 74, a sole tre presenze da Daniele Biffi, che per non essere da meno si cimenterà a breve nel Decathlon. Nel dettaglio, queste le prestazioni di Alessandro, che nelle sue giornate dove lavora ormai 22 ore al giorno, trova pure il tempo di piazzare queste gare. Nel lancio del peso si accontenta di 11,96. Nel Disco buon lancio a 35,69, mentre nel martello, dopo un lancio di riscaldamento oltre la fettuccia dei 35, un nullo, un piazzato e un altro mezzo-pasticcio gli consentono di ottenere la misura di soli 27,00 metri. Ancora sui suoi standard nel giavellotto (31,39), mentre buono il martellone (11,49). Il totale porta a 2407 punti, quando ad aprile a Bologna aveva ottenuto 2551 punti, ma in condizioni psico-fisiche più rilassate. E ora road-to-Rome.

mercoledì 2 giugno 2010

Il Millesimo: Paolo Gangini

Esordire con la maglia della Capriolese ed entrare nella storia: è questo che capita tra i bianco-blu abbastanza spesso. C'è chi corre 5 gare ed ottiene 4 record provinciali, chi ne corre una manciata e vince 3 titoli nazionali e sigla pure un record italiano, chi ammonticchia titoli italiani. Ma ormai da un annetto si cercava il millesimo, cioè colui che avrebbe ottenuto il millesimo caps con la Capriolese. Il tutto è avvenuto il giorno 22 di maggio dell'anno del Signore 2010. Situazione abbastanza complicata alla vigilia. Al 21 maggio lo score segna 995. Ma il 22 in giro per l'Italia ci sono diversi capriolesi all'opera. A Gavardo saranno ben 4: Cosimo Sguera, Luca Landoni, Michele Folli e Paolo Gangini, l'eletto. A San Benedetto del Tronto sarà la volta del Duca Ferdinando Savarese. A Cusano Milanino sarà invece la volta di Lorenzo Albini impegnato in una gara su strada. 6 atleti, ma uno solo entrerà nella storia. Tutto dipende dalla gara di Gavardo, e la sorte mette insieme, nella medesima serie Sguera, Landoni e Folli. Il 996, visti gli orari delle gare, tocca a Savarese nei 100 di San Benedetto. Il programma parla della gara tabellata intorno alle 15:30... fatti i dovuti calcoli non dovrebbe aver corso oltre le 17. Fuori! Dal programma orario, la "Cusanino sotto le stelle" è prevista per le ore 20:00: Lorenzo Albini è virtualmente tagliato fuori. Se la giocano i 4 dei 400... ma chi? Landoni alle 17:30 lancia la solita boutade: hanno invertito l'ordine di partenza delle serie: quelle più lente partono prima. Visto che Paolo Gangini è iscritto senza tempo, lui dovrebbe essere il 997°, e loro tre avrebbero conquistato contemporaneamente la 1000^ presenza. Macchè: dalle tribune seguo il suggeguirsi delle serie, e a meno che Juarez Isalbet e Seck Mor siano regrediti sopra il minuto (chiuderanno vicini ai 47") le serie si susseguono dalla più forte alla più debole. E' poi il turno della "Serie-Capriolese": Sguera, Folli e Landoni (che non termina la gara, probabilmente credendo che omettendo a referto la propria persona avrebbe evitato che a Paolo Gangini toccasse l'onore del "K"): Invece no: in Capriolese i ritirati fanno sempre numero, e quindi caps 997, 998 e 999. A Paolo Gangini, sceso in pista verso le 18:40 tocca l'onore del Millesimo. Mille caps Capriolesi in 9 anni... grazie a tutti quelli che in questi anni si sono divertiti con me: tante soddisfazioni, aneddoti, trasferte. E adesso puntiamo ai 2000!

Lorenzo Albini alla Milanino sotto le stelle

(la partenza della gara a Cusano Milanino) - Come una formichina, Lorenzo Albini continua ad inanellare presenze in maglia Capriolese. Dall'altra parte della Manica Federico Dorati mi ha contemporaneamente comunicato che prossimamente si cimenterà in una mezza maratone ed altre gare su strada: sono loro i nostri due stradisti al momento. Lorenzo, sempre sabato 22 (il giorno del millesimo) si presenta a Cusano Milanino, per la "Milanino sotto le stelle", gara su strada di 10 km. Come mi ha scritto lo stesso Lorenzo, serata afosa. Primi 5 km "contenuti", per paura di "saltare" ed avere ripercussioni negative sull'economia complessiva della gara. Poi seconda parte della gara in progressione. In effetti, la saggezza della condotta di gara ha pagato, viste le concomitanti crisi di molti compagni di viaggio, raccolti col cucchiaino per diversi chilometri. Tempo finale 40'29" e 22° caps di Lorenzo Albini che pareggia nella classifica generale Carletto Caruso al 13° rango. Purtroppo Lorenzo non sarà presente ai Campionati Italiani Master: spero possa venirci a trovare (se non sarà già in ferie il 27 e il 28 giugno) all'Arena di Milano per la fase regionale dei c.d.s. master (Lorenzo, so che per te sono pochi, ma ci sono anche i 3000 metri!!!).

Il Duca: 2 caps e due record provinciali

Mi sono un pò assentato per questioni professionali. Arieccheme. Sono in debito di qualche notizia fondamentale, come il premio per il millesimo caps della storia capriolese, una gara di Lorenzo Albini e la doppietta (100 e 200) di Ferdinando Savarese, conosciuto nel mondo degli internauti master come "Il Duca". Cominciamo da quest'ultimo, protagonista di una trasferta a San Benedetto del Tronto, dove si è tenuta una delle manifestazioni più importanti nell'ipotetico "Grand Prix Master" che si sta cercando di istituire. Giornate caratterizzate da un generoso vento (contrario) naturalmente non rilevato dagli strumenti in quanto... assenti. Anzi, stando al report dello stesso Duca, il primo giorno l'anemometro si sarebbe effettivamente visto... salvo poi sparire inopinatamente nella seconda giornata. E' comunque sabato 22 maggio: il giorno del millesimo caps. Ferdinando si presenta sui 100 metri, sua prima comparsa sulla distanza: la gara si dipana e nel "dopo" lo stesso Duca mi confiderà di non esserne stato completamente soddisfatto: 13"37, che comunque sia rappresenta il nuovo record sociale M55 dei 100 e soprattutto il record provinciale nella specialità. Il precedente record M55 apparteneva (secondo la ricostruzione di Francesco Baiguera) a Virginio Soffiantini con 13"60. Il giorno successivo si doppia: 200 metri. Bella prestazione e 27"09, che migliora il tempo d'esordio a Lodi e che rappresenta, ancora una volta, un record provinciale/sociale. E così su 5 gare disputate, 5 record sociali e 4 record provinciali (che potrebbero essere 5 su 5 se esistessero le liste sulle 100yards). Comunque sia: 25° record provinciale detenuto dalla Capriolese e 5° caps per Ferdinando che sale al 35° rango nella graduatoria all-time delle presenze.