giovedì 24 giugno 2010

La domenica dorata: 3 ori, il Vals, la 4x100 e... il Ben

La domenica romana è quella delle vendette. I capriolesi hanno ormai dato quasi tutto, rimangono poche frecce al nostro arco. La mattina si scopre addirittura un'inopinato spostamento in avanti dell'orario delle staffette. Dalle 13 circa alle 16! E chi la fa a quell'ora? Naturalmente noi che siamo lì a maglie "larghe" non ci curiamo degli spostamenti radicali d'orario (io sono in auto, i Ganginis hanno il treno alle 19, Mik e Cosimo addirittura partono il giorno dopo) molti avversari invece abbandonano l'olimpico per aerei, treni e mezzi vari. La mattina è tempo di 200. La giornata è splendida. Volendo vedere, il clima è quello che si respira durante le batterie di un campionato del mondo o di un'olimpiade (quelle vere). L'ombra della copertura dello Stadio Olimpico sulle tribune e sulla pista, i colori vividi, gli spalti vuoti: sembra di essere in una di quelle telecronache di Franco Bragagna quando commenta la presenza (appunto nelle batterie) di atleti sui generis, che vestono improbabili mise, negli stadi semideserti dei primi turni. Ma il clima è lo stesso magico. Alla partenza dei 200 si crea addirittura una piccola folla sulle tribune, decisamente molta di più che sul rettilineo d'arrivo. Il primo a bagnare questo clima surreale e magico è Ferdinando Savarese, il Duca, che giunge sì terzo nella serie migliore con 26"74 (nuovo record sociale e provinciale M55) ma che alla fine dovrà fare i conti con l'ennesimo Carneade (chi è costui?) che in una serie di rincalzo risucirà a scalzarlo dal podio. 4° anche lui! Altra medaglia di legno, che fa il tris con quella di Cosimo Sguera sugli 800 e Roberto Gangini sui 100. Tre legni e 4 medaglie il conto al banco dopo il 200 di Ferdinando. Dopo diversi minuti, quando il sole batte ormai a picco sull'erba calpestata da chi i miliardi li fa a palate, è la volta della categoria M35. Il primo a provare l'ebbrezza della velocità centrifuga è Mik Folli che vince la seconda serie con 24"70. Mik sta cercando di tornare su livelli che gli competono (direi sotto i 53" e sotto i 24" giusto per gradire), ma la strada diventa difficile se in mezzo al cammin si ritrova con diversi problemi di equilibrio generale, che lo portano ad una serie infinita di piccolo infortuni. Risolti, potrà iniziare ad essere protagonista. E' poi il mio turno: sono assai fortunato e non ho paura a dirlo. Mancano molti degli avversari degli ultimi anni. Mancano anche diversi avversari che quest'anno si sono messi in luce, e con i quali sarebbe stato davvero arduo lottare. La sorte mi concede in dono addirittura la 3° corsia, con i più temibili avversari proprio a ridosso. Non posso perdere, mi dico. Parto, probabilmente non fortissimo, controllo. Affianco gli altri due verso la fine della curva. Mi dico "è fatta". Esco in testa (ho tenuto gli occhiali da sole e non ho molto chiara la visione periferica). Non odo passi, mi concentro sulle braccia: voglio sembrare elegante... taglio il traguardo. Primo: 22"74, nemmeno un pessimo tempo. Il migliore dell'anno. Incontro Mik, nel "dopo": "eh... c'è mancato poco". "Come c'è mancato poco?" Gli rispondo io. Poi guardo le immagini acquisite dal Pistillus e per un attimo mi tremano le mani: Flavio Barberi è arrivato infatti a meno di un metro (22"84), mentre io mi barcamenavo elegantemente. Ma lo giuro, non l'ho visto, maledetti occhiali! Vabbè, lezione imparata. Ogni gara è una scritta sull'acqua. Dal non lontano stadio della Farnesina, riesco a finalmente a sentire il Vals, Alessandro Valsecchi. "Uè, com'è andata??". "Ben, oro nel disco...". "Come ORO??? Ma era la gara dove avevi più avversari?". "Ehh...". In pochi minuti due ori! E sono 4 titoli italiani, lontani dalle più rosee aspettative!!! E al Vals manca ancora il lancio del martello. Intanto si è fatto mezzogiorno e... oltre. Aspettiamo la nostra staffette INVINCIBLE. E l'attesa porta l'ennesima medaglia, come quando si guardano le Olimpiadi in TV e arriva un flash della Scarnati che interrompe la trasmissione del nuoto di Galeazzi per annunciare una medaglia dal tiro a volo. Ecco, Alessandro Valsecchi alla Farnesina compie l'ennesimo miracolo vincendo l'argento nel martello: 4 gare, 4 medaglie. 2 ori e 2 argenti. Campionato Italiano indimenticabile per Alessandro. Il Vals si accomoda sulle tribune dell'Olimpico e ora si gode il suo meritato risposo in attesa della staffetta. Che arriva finalmente! L'ultimo sparo dei Campionati: quello della 4x100 M35. Io e il Gangio ci entriamo di diritto (visto il 3° e il 4° posto nei 100). Ma ormai l'affollamento societario è tale che bisogna fare scelte. Mik ha corso i 200 in 24"70, dà buone garanzie. Il 4° diviene Cosimone, compagno ormai di mille battaglie: gli toccherà la terza, così come a Bressanone nel 2008. E' un animale da staffetta e non deluderà: ne sono sicuro. Nel pre-gara comprendiamo come l'impresa sia tutt'altro che facile. Lo spauracchio è la società che annovera tra le sue fila l'energumeno fresco campione italiano dei 100. Rumors li danno per favoriti e comunque saranno sicuramente rognosi. Apparentemente sembrano tosti. Gli siamo interni: la sorte ci protegge anche in questo caso. Possiamo fare la gara "a vista". Si parte! Il Gangio è una jena, tiene l'energumeno, il punto di forza dell'altra società. Qualcuno lo vede cambiare per primo: io no, perchè semplicemente quando c'è un cambio della Capriolese, mi devo voltare... è più forte di me. Tocca a Mik. Ma lo vedo solo dopo 30/40 metri dall'aver ricevuto il testimone. Non siamo messi male. Siamo lì. A poca distanza. Non guardo il secondo cambio... mi rivolto dopo qualche secondo e siamo ancora in piedi, in corsa. Cosimo ha in mano il testimone e sembra davvero veloce. E' interno e PASSA l'avversario, stiamo andando in testa! E' il mio turno... si parte... sento il testimone toccarmi le dita una prima volta... azz... poi una seconda... lo afferro stavolta... ce l'ho. Non ho più nessuno di fianco, e corro! Alzo il braccio già a 40 metri dalla fine... esagerato! Poi si taglia il traguardo: 5° oro, la 4x100 M35 rimane imbattuta: 45"41. E' finita, il podio, gli abracci, le foto in mezzo al prato dell'Olimpico e si riparte, sulla mia Lancia Y col Vals. Un pò una rivisitazione del programma Milano-Roma che andava in onda su Rai3. Ma senza aria condizionata, il che ha reso il viaggio decisamente più vissuto. Grandi ragazzi: grazie per questi 3 giorni!

1 commento:

Anonimo ha detto...

meno male che hanno inventato le staffette, altrimenti collezionavo solamente legni!!! :(


KOS