domenica 27 giugno 2010

9456! E ora incrociamo le dita

Per essere la prima volta che ci impegnamo in un Campionato di Società Master non siamo andati affatto male. 9456 punti, cioè poco più di 727 punti per gara, con il dominio nella velocità (5 vittorie su 5, comprese le staffette), il totale di 7 vittorie con le ulteriori vittorie nel peso e nel salto triplo, i sei secondi posti nel lungo, nei 200hs, nel disco, negli 800, nei 1500, nei 3000... pensare che dopo tutto questo non si possa nemmeno andare a Cagliari, può far dispiacere. Ma non ci sarebbe comunque problema, perchè più di così, secondo me, non si sarebbe potuto fare. Alcune prestazioni un pò sottotono sono state ampiamente compensate da altre incredibili e inaspettate: anzi, forse sulla bilancia abbiamo caricato più cose positive che negative. Pesano un pò gli assenti cronici (su tutti Fausto Frigerio, Antonio La Capra e Fabio Orlandi) e probabilmente qualche assenza "strutturale" nei concorsi, ma soprattutto pesa l'età!! E questa, se da una parte è una sfortuna in termini di punteggio, nel c.d.s., è sicuramente positiva sotto tutti gli altri aspetti. Ma andiamo con ordine con i fatti di giornata.
  • La giornata Capriolese inizia col grande amico Lele Garini con cui ormai condivido le piste e le pedane da quasi 30 anni (fa un pò senso scriverlo). Ieri il gran cuore gli aveva fatto coprire il triplo e la 4x100 con 2 vittorie e un record italiano sfiorato. La mattina alle 8.30 (orario inusuale per una gara, ma cercare soluzioni alternative fa sempre bene) annuncia di avere la gamba "enpanada", grandemente "empanada" dopo le gare di poche ore prima. Ma c'è. In gara ha Paolo Citterio fuori range. Parte lo stesso con ardimento, fa i primi due ostacoli come una jena, poi la stanchezza si fa sentire. Deve cominciare a cambiare gamba, e poi ancora: ma l'importante è arrivare in fondo per il team! Arriva sul traguardo 2° in 28"34, gran tempo, ma come dimostreranno le immagine del "dopo" distrutto.
  • E' poi la volta di Roberto Gangini sui 200: l'esordio sulla distanza dopo un anno esatto dal tesseramento in bianco-blu. Nato come 60ista vederlo sui 200 in chiave societaria è stata un azzardo e poi una scelta azzeccata col senno di poi. 23"66 e il miglior risultato in termini di punteggio della due giorni c.d.s.: 864!! Tempo che gli vale anche il record sociale M40. In due giorni praticamente 1700 punti e la staffetta del quasi-record, meglio di così... Aggiornate la classifiche all-time dei 100 e dei 200: il Gangio si issa al terzo nei 100 e al quarto nei 200.
  • Nella serie immediatamente successiva è il turno di Ferdinando Savarese. La sfortuna vuole che sulla sua gara si sprigioni un vento contrario di quasi 2 metri. Gara tatticamente ineccepibile (anche di questo ho un video) conclusa con un ottimo rettilineo finale. 26"62, cioè record sociale M55 ed ennesimo record provinciale (il 5° sui 200, dopo la partenza da 27"16 ad aprile, cioè 54 centesimi in meno dall'esordio). Il tutto con 1,6 di vento contrario!
  • Mentre la velocità si dipana sulla pista, sulla pedana del salto in lungo si cimenta Omar Lonati in una di quelle specialità con punto interrogativo. Omar infatti non ha mai provato questa specialità, ma i rumors dal XXV aprile parlavano di cose mirabolanti in allenamento, quindi la scelta è stata quasi obbligata. Il giorno prima Omar mi fa: "domani salto in lungo ma devo fare quella cosa là..." - "Cosa?" - "la rincorsa"; "Come la rincorsa? Non l'hai trovata in allenamento" - "no". Ok, speriamo in bene allora. E Omar non tradisce: 5,70 al primo, 5,64 al secondo, un nullo per concludere in 5,79 (ventoso). Il risultato che non ti aspetti, ma fino ad un certo punto. Grande sorpresa davvero.
  • Gli 800 sono una delle gare più emozionanti del lotto. Ancora una volta. Luca Landoni, sballottato da una parte all'altra del Nord Italia in attesa di una figlia, impegnato nelle trasmissioni radio dei Mondiali di Calcio, si presenta alla mattinata decisiva in condizioni enigmatiche. Le gambe molli, il volto imperscrutabile. Poi ci si mette anche la tattica di Cosimo Sguera a inserire variabili indipendenti impazzite. Sotto il solleone infatti il Kos piazza la gara che non ti aspetti: partenza a razzo con tutti i suoi avversari sbigottiti. 28" ai 200. Si crea subito la spaccatura e per il Lando si spegne la luca: non è la sua gara quella tirata (almeno quest'anno). Il Kos continua a spingere, passa in 58" ai 400 tirandosi dientro Francesco D'Agostino e Giuseppe Romeo (il non plus ultra sugli 800 M40 e M45). Ai 200 D'Agostino piazza lo scatto-secco (che pagherà), mentre Romeo aspetto i 120 finali (che lo premieranno). Kos tiene come una Jena e finisce in un grandissimo 2'01"64, stramazzando al suolo e rimanendoci per una decina di minuti. Peccato per il Lando, che finisce oltre i 2'10". Per il Kos 100^ presenza con la maglia Capriolese: non ci poteva essere modo migliore che una gara del genere per bagnare l'evento.
  • Nel disco la Capriolese sfoggia addirittura la coppia di lanciatori. Succedeva solo ai tempi di Ubaldo Ranzi e Paolo Franco. I risultati più o meno simili a quelli di allora. Il Alessandro Valsecchi paga ancora un infortunio alla caviglia e la stanchezza pregressa dei Campionati Italiani Master, dove ha dovuto lanciare ogni tipo di attrezzo per 3 giorni consecutivi. Quindi piazza il suo 34,85 senza infamia e senza lode, così come nelle previsioni del "pre". E sono così 80 caps capriolesi per lui. Citazione d'obbligo anche per l'esordio bianco-blu di Stefano Dossena, settimo al mondiali master di Lahti del 2009. Poi una serie interminabile di infortuni con un'operazione alla spalla. Ma oggi ha voluto esserci ed onorare in questo modo la squadra, con un 31,89 nemmeno tanto male, in attesa che l'anno prossimo (così come da lui sostenuto) si allenerà per essere un atleta duttile (vista l'origine decathletista).
  • Nei 3000 fatica di altri tempi per Edoardo Fontana, quest'anno più alla ricerca di temponi che alla conquista di caps. In settimana l'ottimo 4'17"82 a Busto sui 1500. Ieri il 4'22" tattico e poi la madre di tutte le fatiche: 3000 a 33° nel pieno del centro di Milano. Passaggi arditi (3'08" ai 1000 e 6"13 ai 2000) tanto da confessare candidamente che se non ci fossero stati i punti da prendere per la società ai 2000 avrebbe deviato per il prato. Invece ha continuato concludendo con una fatica immane in 9'36"12, a pochi secondi dal suo record sociale assoluto (ma corso in freschezza). Davvero un'immagine della Capriolese operaia che spera di andare in paradiso.
  • La 4x400. Cerchiamo di movimentare la prima parte, per stimolare i primi frazionisti e non ridurre ad una mera formalità la gara. Paolo Gangini viene messo in prima, e probabilmente sarà quello che renderà di più rispetto ai propri standard attuali. Gara aggressiva, dove devasta immediatamente i decalage delle altre società cedendo il testimone già con ampio margine al Lando. Il lando paga ancora una certa opachezza e soprattutto l'800 di un'ora prima, comunque aggiungendo ulteriore margine al cambio. Poi è il mio turno, anch'esso sotto tono, per concludere con Cosimo che finisce pure forte, ma purtroppo senza il premio del record italiano M40. Non c'è problema, più di 800 punti e il totale a 9456. Ora non ci resta che aspettare...

1 commento:

Two Barbells ha detto...

Dai, su, su: se sopravvivo alla preparazione, l'anno prossimo ci sono anch'io...