martedì 22 giugno 2010

Roma 2010: il sabato pomeriggio, tra legni e ori

(la tribuna dell'Olimpico durante la 4x400) - Il pomeriggio propone le finali dei 100 e soprattutto la 4x400, un pensiero senza requie per i selezionatori. Il sabato è afoso ma godibile. La squadra rimane in tribuna in attesa della grande novità dei Campionati Italiani Master, vale a dire proprio la finale dei 100 metri. Il primo a provale l'ebbrezza è Roberto Gangini. Un Robbo completamente diverso da quello degli ultimi mesi. Nel "pre" si presumeva addirittura un problema di "tenuta" già nelle batteria. Invece l'inopinata vittoria e l'entrata in finale dalla porta principale con il 4° tempo. Ma c'è un grosso problema: i primi tre. Infatti costoro sono quanto di meglio c'è in circolazione in Italia sopra i 40 quest'anno. Max Scarponi, Paolo Chiapperini e Mauro Graziano. In batteria si sono vistosamente coperti, sarà difficile batterli. Ma la gara è la gara... e così il Gangio parte a razzo com'è abituato. Addirittua per quasi 50/60 metri sembra quasi poter dire la sua per le medaglie, poi... la preparazione, la lontananza protratta dalle gare per gli infortuni, qualche balzo di troppo... e i primi tre se ne vanno. Altro legno, quarto ma con 11"65 che è il primo 100 dopo un tempo che sembra un secolo. Poi è il mio turno. La partenza non è quella di Robbo (avrei vinto con 3 metri di vantaggio...), e Arben (giusto oggi) mi rimproverava che faceva letteralmente schifo... "non è la partenza di un velocista!". Vabbè, come diceva il mio amico Gianni Manfredini, l'importante è il traguardo. Ai 30 dalla fine vedo gli altri due, dai quali sono circondato, avanti mezzo metro. Aumento le frequenze, si avvicinano, si avvicinano. Sul traguardo mi chiudo a libro, notando gli altri due rigidi come baccalà tanto da non riuscire a tuffarsi sul traguardo. Intimamente penso di aver fatto l'impresa... Passano minuti su minuti e non si capisce chi abbia vinto. Poi esce la prima classifica: secondo con lo stesso tempo del primo. Nooooo! Dopo dieci minuti ne esce un'altra: terzo con lo stesso tempo del secondo e ad un centesimo dal primo! Nooooo!!! Vabbè. Mi voglio togliere lo sfizio e attendo mezz'ora dai giudici di poter vedere il photofinish. Finalmente me lo mostrano: un groviglio di corpi incomprensibile. "Ma come avete fatto a capire?" - "Eh, guarda è stato difficile... comunque da te al primo ci sono 2 millesimi" - "scusa, quanto?" - "2 millesimi". Amen, è andata così: 11"24. Ci si ritrova in tribuna e a quel punto nasce il vero problema di giornata: la 4x400. 5 teste per 4 posti. Io mi escludo subito. Viste le soceità iscritte se decide per la M35: le M40 presenti lotteranno a passo di record italiano: noi non abbiamo questa possibilità al momento. Per abbassare l'età della compagine, si mettono come titolari Mik Folli e Cosimo Sguera (35 e 39). Con loro ci sono 6 anni di poter gestire per rimanere nei 35. Paolo Gangini fa parte già del team: con lui gli anni di "agio" scendono a 2. Rimane l'ultimo tassello del mosaico: con Roberto Gangini si rimane nei 35, con Luca Landoni si passa ai 40. Su entrambi qualche ora prima erano nati alcuni dubbi: il Gangio per la tenuta, il Land per un piccolo risentimento invalidante. A quel punto, con un atto da "grandissimo", Luca rinuncia alla sua frazione lasciando la corsa verso la gloria a Roberto. Medaglia d'oro al valore per Luca. Così si parte: Cosimo è il demiurgo della squadra, la disegna lui. Si ha come avversaria l'Athlon Bastia, che detiene il record italiano di società! Robbo probabilmente segna inevitabilmente la gara: ha all'esterno l'Athlon, riesce a raggiungerla e a staccarla. Si crea un gap di circa 30 metri. Al cambio il fratello Paolo non parte di rincorsa, ma prende il testimone praticamente da fermo. Poi si cimenta in una frazione indimenticabile. Il gap rimane invariato, il passaggio a Mik Folli bello. Mik fa il suo, sembra addirittura aumentare il vantaggio sull'Athlon. Poi tocca a Cosimone, che sul rettilineo finale, con la vittoria già in pugno, sembra poter addirittura poter vincere tutta la serie con gli M40. Va bè, non vogliamo troppo: va bene così. 3'37"21, nemmeno tanto lontano dal record proprio dell'Athlon. Medaglia d'oro, la terza consecutiva della Capriolese nella 4x400 M35 all'aperto. Grandi Ragazzi!

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