Questa è una storia come tante altre. Come tante se ne sono sentite nel nostro mondo atletico. Però è forse più bella adesso, quando il presente è pieno di scoperte sensazionali e il futuro sembra talmente radioso da lasciar presagire l'imponderabile. Un annetto fa, io e il mio amico Fratus organizziamo la seconda edizione del Trofeo del Basso Sebino, una specie di mini campionato di società per scuole medie che sorgono attorno all'estuario del fiume Oglio, proprio al di sotto del Lago di Iseo. Nella gara dei 1000 metri, ci balza agli occhi un ragazzino marocchino di 13 anni che nel correre mi ricordava (paradossalmente) un keniano: falcata ampia e naturale e braccia attaccate al corpo. Andatura dinoccolata... Altra cosa: correva con i jeans al ginocchio ed una specie di scarpe superga. Vince facilmente in 3'08", mi sembra, senza apparente fatica. Accantono la cosa, del resto sono uno pseudo-velocista... Dopo una settimana, era una giornata radiosa di giugno, rivedo il ragazzo in pista, ancora con i suoi jeans al ginocchio sfrangiati. Evidentemente la cosa gli era piaciuta: in paese tutta la sua comunità parla da tempo di Jamel Chatbi, il fuoriclasse dell'Atletica Bergamo. Di come sia diventato "qualcuno" correndo. Forse quella piccola vittoria alla gara scolastica deve avegli fatto scattare qualcosa: perchè non ripercorrerne le orme? Fratus lo fa correre per una decina di minuti attorno alla pista. Poi lo manda ai 300. E lui parte con quella sua corsa un pò strana, arrivando in fondo in una 40ina di secondi. Mi avvicino per osservarlo: non ansima nemmeno... Strano... Dopo qualche minuto il ragazzino fa un altro 300. Stessa cosa, come se nulla fosse... la cosa mi sorprende. Suggerisco a Fratus di sottoporlo ad un bel 600! Lui impassibile parte, e con una regolarità sorprendente finsice in 1'34". Tutto questo senza un allenamento alle spalle. Arriva l'inverno e cominciano le campestri. A Gavardo, nella prova provinciale dei Giochi della Gioventù, Yassine domina la gara. Quando lo rivedo, il giorno dopo, è raggiante. Con quel suo italiano un pò stentato mi spiega come abbia vinto e come tutti i suoi avversari avessero un anno in più. "Bravo Yassine! Mi raccomando, allenati!". Dopo qualche giorno lo porto ad una campestre Fidal a Rodengo Saiano: e arriva secondo allo sprint, dopo aver sbagliato strada a 100 metri dal traguardo... L'ultimo atto Giovedì sera scorso. Per noi non accendono le luci... lo vedo che arriva a piedi e mi racconta che l'indomani avrebbe avuto la gara regionale dei Giochi della Gioventù a San Vittore Olona. Lo catechizzo: "mi raccomando, Yassine. Tu sei veloce, non voler staccare tutti, perchè quelli sono forti! Stai nel gruppo di testa, e alla fine, se ne hai, brucia tutti!". E cos'altro avrei potuto dire... Lui, rimane un attimo pensieroso, e poi mi fa "Ma se vinco vado alle Olimpiadi?". Mi scappa un sorriso: "No, Yassine, prima devi andare ai Campionati Italiani!". Il giorno dopo, quello della gara, Yassine perde il pullman che avrebbe dovuto portarlo a Capriolo, dove lo aspettava il passaggio per San Vittore Olona. Lui non si perde d'animo e si fa a piedi i 7 km fino a Capriolo... A San Vittore Yassine arriva secondo, unico nato '93 in classifica sino al 15° posto... E adesso?
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